Francia: annullato concerto icona Lgbt in chiesa sconsacrata

(ANSA) - ROMA, 07 APR - Un'inchiesta per "minacce" e "incitamento all'odio" è stata aperta in Francia dopo l'annullamento del concerto di un cantante icona della comunità LGBT+, Bilal Hassani, che doveva esibirsi mercoledì in una chiesa sconsacrata di Metz, nell'est della Francia. Hassani, ex bandiera della Francia all'Eurovision, ha rinunciato ad esibirsi nella chiesa sconsacrata trasformata in sala concerti per la pressione di movimenti cattolici tradizionalisti locali che denunciavano una "profanazione" durante la Settimana santa. Le minacce contro il cantante di 23 anni hanno indotto la procura di Metz ad aprire un'inchiesta giudiziaria contro ignoti, tra l'altro, per "incitamento all'odio" e incitamento "a commettere un crimine o un delitto" per orientamento sessuale. Inoltre, le associazioni Stop Homophobie e Mousse hanno denunciato l'associazione cattolica tradizionalista Civitas per discriminazione di genere. Da parte sua, il sindaco di Metz, François Grosdidier, ha deplorato che i produttori di Hassani, la multinazionale Live Nation, abbiano ceduto ad "una forma di terrorismo intellettuale a scapito della cultura" Già nel giugno 2021, il cantante Eddy de Pretto, dichiaratamente gay, era stato oggetto di attacchi online dopo un concerto nella chiesa parigina di Saint-Eustache. Nel dicembre 2022, 11 persone vennero condannate con pene dai tre ai sei mesi di carcere con la condizionale nell'ambito di quella campagna d'odio. (ANSA).





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Francia: annullato concerto icona Lgbt in chiesa sconsacrata

(ANSA) - ROMA, 07 APR - Un'inchiesta per "minacce" e "incitamento all'odio" è stata aperta in Francia dopo l'annullamento del concerto di un cantante icona della comunità LGBT+, Bilal Hassani, che doveva esibirsi mercoledì in una chiesa sconsacrata di Metz, nell'est della Francia. Hassani, ex bandiera della Francia all'Eurovision, ha rinunciato ad esibirsi nella chiesa sconsacrata trasformata in sala concerti per la pressione di movimenti cattolici tradizionalisti locali che denunciavano una "profanazione" durante la Settimana santa. Le minacce contro il cantante di 23 anni hanno indotto la procura di Metz ad aprire un'inchiesta giudiziaria contro ignoti, tra l'altro, per "incitamento all'odio" e incitamento "a commettere un crimine o un delitto" per orientamento sessuale. Inoltre, le associazioni Stop Homophobie e Mousse hanno denunciato l'associazione cattolica tradizionalista Civitas per discriminazione di genere. Da parte sua, il sindaco di Metz, François Grosdidier, ha deplorato che i produttori di Hassani, la multinazionale Live Nation, abbiano ceduto ad "una forma di terrorismo intellettuale a scapito della cultura" Già nel giugno 2021, il cantante Eddy de Pretto, dichiaratamente gay, era stato oggetto di attacchi online dopo un concerto nella chiesa parigina di Saint-Eustache. Nel dicembre 2022, 11 persone vennero condannate con pene dai tre ai sei mesi di carcere con la condizionale nell'ambito di quella campagna d'odio. (ANSA).

Sgarbi: Benini a Salone libro? Scelta culturalmente alta

(ANSA) - TORINO, 06 APR - "L'ho chiamata ieri, l'ho invitata a Ferrara perché è di Ferrara, le ho fatto un sacco di complimenti. È una scelta culturalmente molto alta e politicamente molto avveduta". Così il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, commenta la nomina di Annalena Benini alla direzione del Salone del Libro, a margine dell'inaugurazione della mostra sui disegni di Leonardo alla Biblioteca Reale di Torino. "Ha una grande sensibilità, scrive per Il foglio che è un giornale che ha pattinato sempre nella capacità di stare in equilibrio tra tutte le parti politiche", ha aggiunto. "Verrò al Salone. Sono l'unico scrittore vivente che è venuto a tutte le edizioni, ho sempre avuto ottimi rapporti con ogni direttore, in questo caso mi sembrava così singolare la difficoltà della nomina che è sfociata in una ferrarese. Ferrara è al più alto grido della nazione grazie alle personalità che rappresentano" ha affermato Sgarbi. (ANSA).

Shake, giovani liceali romani per Otello in chiave teen

(ANSA) - ROMA, 05 APR - Shake è una serie basata sull'Otello di Shakespeare. Ma è un teen - drama invece che una tragedia. Personaggi iconici come Otello, Desdemona, Iago sono trasformati in sedicenni e diciassettenni di un liceo romano. Per raccontare l'adolescenza, perché non affidarsi al più grande drammaturgo di tutti i tempi? Dopo il grande successo di "Mare Fuori" arriva su RaiPlay il teen drama ispirato all' "Otello" Shake (diminutivo di Shakespeare) che ci porta in un liceo di Roma dove conosciamo Thomas/Otello, leader di un gruppo che pratica il parkour, Michele/Cassio e Gaia/Iago. L'arrivo della bella Beatrice/Desdemona romperà gli equilibri del gruppo dopo che sia Otello che Iago se ne innamorano. Riuscirà l'amore a superare le ferite della gelosia e della rivalità? Presentata a Viale Mazzini dalla direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, dalla regista di Giulia Gandini, dal produttore Andre Occhipinti, la serie vede nel cast anche Greta Esposito, Nina di Mare Fuori, Jason Prempeh (Unwanted), Giulia Fazzini (Marta&Eva), Giada Di Palma (Che Dio Ci Aiuti), Damiano Gavino (Un Professore 2), Alessandro Cannavà (Nero a Metà). "Adattiamo i grandi capolavori - ha detto Ammirati - perché questi durano in eterno, non hanno una scadenza. Il fulcro dell'Otello è la gelosia. Mettiamo in scena un dramma da sempre esistito nel mondo degli umani, ma visto con gli occhi dei ragazzi. Finalmente interpretiamo la volontà di entrare nel mondo dei teenager. Questa è una serie che va nel solco di Mare Fuori". Una produzione Lucky Red in collaborazione con Rai Fiction. Otello moderno è Thomas, il leader imperturbabile di una crew di parkour. Accanto a lui troviamo il simpatico Michele (Cassio) e l'arguta Gaia (Iago). Jason Prempeh rileva: "Thomas, un giovane che ha molta passione per il parkour. Io sarei Otello e questo dà sicuramente grande soddisfazione, ma anche grandi responsabilità". Giada Di Palma si dice "orgogliosa di aver fatto Jago, ovvero uno dei personaggi più affascinanti dell'intera opera. Così come lui, anche Gaia, ha tante ombre. Faccio i complimenti agli ideatori della serie, che hanno avuto l'intuizione di trasformare la guerra dell'Otello in una competizione di parkour". (ANSA).

Incassi, John Wick 4 ancora in vetta in Italia

(ANSA) - ROMA, 03 APR - John Wick 4 con Keanu Reeves in testa per il secondo fine settimana consecutivo (il weekend del 30 marzo - 2 aprile) con un incasso di 1.051.812 euro (-50% rispetto al weekend d'esordio), una media di 2.297 e un totale di 3.763.388, secondo il report fornito da Cinetel. In seconda posizione troviamo l'esordio di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, con 998.757 euro incassati da giovedì a domenica, e un totale su cinque giorni di 1.115.591 (con una media di 2.567). A seguire un altro esordio ma italiano: Il ritorno di Casanova, di Gabriele Salvatores con Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio, con 345.712 euro, una media di 786 e un totale di 351.678. In quarta posizione Quando di Veltroni, che ha debuttato con 256.252 euro e una media di 1.025. Quinto, infine, L'ultima notte di amore con Pierfrancesco Favino, con 233.700 euro (-48%), una media di 779 e un totale che sfiora i 3 milioni (2.896.390). Sale dalla nona alla sesta posizione, l'esordio da regista di Beppe Fiorello con Stranizza d'amuri - sull'omicidio di due ragazzi gay nel 1980 in Sicilia. Tra i primi 10 film in Italia, ben cinque in classifica sono italiani. Nel totale del weekend incassi ancora in calo: 4 milioni 272mila, - 21% sul weekend precedente e - 15% rispetto agli incassi di un anno fa stesso periodo. (ANSA).

E' morto il compositore Ryuichi Sakamoto

(ANSA) - TOKYO, 02 APR - Il musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto è morto all'età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Lo ha reso noto la sua agenzia, a distanza di qualche giorno dalla scomparsa, avvenuta martedì. Nato a Nakano nel 1952, e considerato uno dei primi sperimentatori tra la musica etnica orientale e i suoni elettronici dell'Occidente, Sakamoto aveva ricevuto numerosi riconoscimenti in carriera tra cui il premio Oscar nel 1987 per la colonna sonora del film L'Ultimo imperatore, diretto dal regista italiani Bernardo Bertolucci. (ANSA).

Agrigento capitale italiana della cultura 2025

(ANSA) - ROMA, 01 APR - AGRIGENTO - La Valle dei Templi, i mandorli in fiore, "la più bella città dei mortali" come la definì Pindaro. Ma anche, come si ricorda nel video di presentazione, le corse e i giochi dei bambini sotto il sole, il "vento di antiche culture che soffia in ogni respiro", "versi di poesie note che echeggiano in ogni voce" e "in ogni lacrima il sapore salmastro di un mare africano culla e tormento per popoli di ogni tempo". Agrigento è stata proclamata capitale italiana della Cultura per il 2025 dal ministro Gennaro Sangiuliano battendo l'agguerrita concorrenza di altri 9 progetti presentati da Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant'Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L'Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). "La Capitale della Cultura - dice il ministro Sangiuliano - fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l'Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno, per questo cercherò di fare qualcosa e di recuperare in qualche modo anche con le cittadine che sono arrivate finaliste". E annuncia che dal prossimo anno "oltre alla capitale della Cultura e a quella del libro proclameremo anche la capitale dell'arte contemporanea" e grazie all'Ue "la capitale europea del Mediterraneo". "Oggi non ha vinto Agrigento, non ha vinto la Sicilia, ma ha vinto l'Italia perché in questo momento storico e politico aver promosso questo dossier, il cui progetto è incentrato sui temi degli scambi culturali fra popoli, sull'accoglienza, sull'integrazione, sul dialogo, sulle relazioni delle diverse etnie del Mediterraneo, è stato un grande atto di coraggio e di estrema sensibilità della commissione e quindi di riflesso della classe dirigente nazionale" spiega il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché. E ai colleghi delle altre città finaliste dice: "Non lasciamoci oggi, cerchiamo di creare una rete culturale turistica, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, creiamo la nazionale sportiva dove gli atleti non si conoscono o quasi, ma hanno tutti lo stesso obiettivo e tutti lo stesso spirito d'appartenenza: quello di essere italiani. Grazie". Il governatore della Sicilia Renato Schifani assicura che la Regione darà il proprio supporto perché Agrigento "possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell'Europa intera". Sul fatto che tutti i progetti presentati siano stati di grande livello non ha dubbi il presidente della giuria Davide Desario: "Le 10 città con i loro progetti - spiega il giornalista - hanno dimostrato capacità organizzativa, visione, ma non hanno voluto nascondere le loro fragilità, anzi le hanno messe al centro dei progetti facendole diventare punti di forza. I progetti delle altre nove città non meritano di andare dispersi, anzi vanno sostenuti. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione: vanno supportate, aiutate, ma soprattutto ascoltate". Anche la ministra del turismo Daniela Santanchè fa le congratulazioni alla città siciliana: "E' un'occasione per promuovere l'immenso patrimonio culturale, artistico, enogastronomico di una terra ricca di storia e piena di meraviglie". Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi auspica un gemellaggio con Gorizia, capitale della cultura europea mentre la collega Lucia Borgonzoni parla di "un riconoscimento prestigioso, volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio". Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia, nel 2024 Pesaro. / (ANSA).

Orietta Berti denuncia una truffa d'immagine a Reggio Emilia

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Orietta Berti si è presentata mercoledì in Questura a Reggio Emilia per denunciare una presunta truffa subita. Lo riporta il Resto del Carlino Reggio che spiega come l'immagine della nota cantante sarebbe stata usata e sfruttata - senza che lei ne fosse a conoscenza - per fini commerciali sul web. Qualcuno nel mondo dello spettacolo se n'è accorto e l'ha segnalato all'Usignolo di Cavriago che, insieme al figlio Otis Paterlini (che cura anche gli interessi della mamma artista), è corsa subito alla polizia per raccontare tutto. Nei prossimi giorni, anche il tg satirico di Canale5-Mediaset, Striscia La Notizia si occuperà del caso. (ANSA).

Maionchi e Corsi conducono Eurovision Song Contest 2023

(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Una inedita ed effervescente coppia per commentare l'edizione italiana di Eurovision Song Contest 2023. Saranno Mara Maionchi e Gabriele Corsi, come svelato ieri sera durante la trasmissione "Stasera c'è Cattelan", il late show di Alessandro Cattelan in onda su Rai 2, ad accompagnare i telespettatori italiani nella "tre giorni di Liverpool" che vede come portabandiera per il nostro Paese Marco Mengoni con una versione unica e riarrangiata di "Due Vite", il brano vincitore della passata edizione del Festival di Sanremo. Le due semifinali saranno trasmesse martedì 9 e giovedì 11 maggio alle 21 su Rai 2 (precedute da due anteprime alle 20.15) mentre La Grand final di sabato 13 maggio andrà in onda alle 20.40 su Rai 1. Rai Pubblica Utilità per favorire una maggiore inclusione, e come da tradizione del Servizio Pubblico, provvederà a sottotitolare e audiodescrivere le tre serate in diretta su Rai 2 e Rai 1 e a rendere interamente accessibile, anche attraverso la Lingua dei Segni, La Grand final del 13 maggio su un canale dedicato di RaiPlay. Il servizio di audiodescrizione sarà attivo in streaming per tutte e 3 le serate anche su RaiPlay. Su Rai Radio 2 e sul Canale 202 del Digitale terrestre il commento in simulcast delle tre serate sarà invece affidato a LaMario, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo. (ANSA).

Affleck, in Air un campione, il marketing e sua madre

(di Francesco Gallo) (ANSA) - BARI, 28 MAR - "Non è un film su Michael Jordan, non è un film di sport e non è neppure un film storico". Parola di Ben Affleck nel junket internazionale di AIR. LA STORIA DEL GRANDE SALTO film che più americano non potrebbe essere con la guerra, a colpi di milioni di dollari, tra marchi di sneakers come Adidas, Nike e Converse alla ricerca di un testimonial che potrebbe fare la differenza se ha un nome mitico come il campione di basket Michael Jordan. A firma di Ben Affleck e con Matt Damon protagonista nel ruolo del coraggioso e un po' folle manager della Nike, Sonny Vaccaro, racconta appunto l'incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport con il lancio del marchio 'Air Jordan'. La storia, tra l'altro del tutto vera, racconta appunto l'impresa di questa squadra di marketing che, fa una scommessa decisiva: puntare su un campione in erba. Ma in AIR soprattutto c'è la visione senza compromessi di una madre che conosce l'immenso talento del figlio che diventerà il 'fenomeno' del basket più grande di tutti i tempi. Il film in sala dal 6 aprile con Warner Bros e che passa al Bif&st, vede l'esordio della casa di produzione Artists Equity di Affleck e Damon, amici da sempre, e coautori di una sceneggiatura originale di Alex Convery. "Fatta la sceneggiatura - ha spiegato Affleck - ho avuto l'opportunità di parlare con Michael Jordan che, per quelli che non lo sanno, è uno degli uomini che mettono più soggezione. A un certo punto Jordan mi ha parlato prima di suo padre e poi di sua madre. E, in questo ultimo caso, lo ha fatto con uno sguardo di riverenza, soggezione e amore che mi ha capire quanto sia importante per lui la madre. Così quando gli ho chiesto chi voleva l'interpretasse e mi ha detto 'Viola Davis' per me è stato vincolante". Un rispetto del regista-attore verso il campione che gli fa dire: "Mi sono sentito obbligato a spiegargli che il film non sarebbe stato storicamente accurato, ma per forza di cose una specie di favola, una parabola". "Io e Ben Affleck Siamo cresciuti proprio in quell'epoca. Quindi conoscevamo la storia dal nostro punto di vista, ma non da quello delle persone che erano davvero coinvolte - spiega un Matt Damon in piena forma dopo i chili di troppo imposti al personaggio di Sonny Vaccaro responsabile marketing della Nike - . E così ogni volta che leggevamo la sceneggiatura ci venivano dei dubbi e ci rimettevamo subito le mani. Un po' quello che ci era già successo per WILL HUNTING . Ma quando poi insieme abbiamo messo mano all'ultimo stesura di AIR, ha prevalso la sicurezza che ci dava l'esperienza dei decenni che ci hanno visti impegnati a fare cinema. Il nostro problema è stato sempre e solo quello di fare qualcosa che non offendesse in alcun modo Jordan". Matt Damon poi ci tiene a dire: "Abbiamo cercato comunque di catturare lo spirito di queste persone più di ogni altra cosa. Non ci interessava essere troppo precisi negli accadimenti, ma cogliere l'entusiasmo di questo gruppo di disperati (la Nike allora copriva solo il 17% del mercato) pieni di un'energia contagiosa". Dice infine Viola Davis, una straordinaria mamma del campione Jordan: "Le madri, si sa, sono una cosa importante nella vita di chiunque, quindi sono stata lusingata e commossa quando mi è stato chiesto di interpretare la madre di Michael Jordan per sua stessa volontà. Conosco Jordan, ma non sapevo affatto che la madre Deloris avesse strappato alla Nike una partecipazione agli utili della scarpa proteggendo così gli interessi di suo figlio. Volevo saperne di più di questa signora capace di lottare con tanta forza e coraggio. Questa sua capacità di avere una visione all'avanguardia nelle trattative l'ha resa una donna incredibile che ho desiderato ancora di più interpretare". Nel cast stellare di AIR troviamo anche Jason Bateman nel ruolo di Rob Strasser, Chris Messina in quello di David Falk, Matthew Maher in Peter Moore, Marlon Wayans (George Raveling), Chris Tucker (Howard White), Gustaf Skarsgård (Horst Dassler) e Julius Tennon nei panni di James Jordan. (ANSA).

A Liliana Cavani Leone d'Oro della Mostra di Venezia

(ANSA) - VENEZIA, 27 MAR - Va alla regista Liliana Cavani il Leone d'oro alla carriera dell'80/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. Altro Leone d'Oro alla carriera è stato assegnato all'attore honkongese Tony Leung Chiu-wai. "Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima", ha dichiarato Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con "Philippe Pétain: Processo a Vichy", Leone di San Marco per il documentario (ANSA).









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