Sale a 10 il numero dei palestinesi uccisi a Jenin
(ANSA) - TEL AVIV, 04 LUG - E' salito a 10 il numero dei palestinesi uccisi nell'attacco dell'esercito israeliano a Jenin in Cisgiordania che è ancora in corso. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità palestinese che parla del ritrovamento "di un corpo" in città di cui "ancora non si conosce l'identità". La stessa fonte ha riferito di oltre 100 feriti, 20 dei quali in modo grave. Confermata anche l'uscita dal campo profughi di 3000 persone (18 mila circa gli abitanti) mentre l'esercito israeliano ha negato con forza di aver ordinato ai residenti l'abbandono del luogo ed ha definito la notizia "senza basi". In particolare, l'esercito ha precisato che al termine della prima giornata di combattimenti nel campo profughi di Jenin, "1.500-3.000 abitanti hanno lasciato la scorsa notte le proprie abitazioni, di propria iniziativa". La radio pubblica Kan ha aggiunto che lo sgombero di quelle famiglie è stato coordinato dalla Mezzaluna Rossa (equivalente locale della Croce Rossa). Gli sfollati hanno scelto per lo più di trasferirsi, per il momento, in zone agricole vicine a Jenin. Fonti militari hanno aggiunto che nel primo giorno di operazioni i militari sono riusciti a catturare 120 ricercati, su una lista di 160 nominativi. Le nuove ricerche adesso si concentrano sui membri di due cellule responsabili di recenti attacchi, fra cui la uccisione di un israeliano presso l'insediamento ebraico di Hermesh, in Cisgiordania. In precedenza, il presidente Abu Mazen (Mahmoud Abbas) aveva chiesto all'Onu e alla comunità internazionale "di intervenire con urgenza per costringere Israele a fermare l'evacuazione degli abitanti" del campo profughi di Jenin. "Un crimine" - ha aggiunto Abu Mazen che in nottata ha presieduto una riunione della leadership palestinese - che si "aggiunge ai crimini dell'occupazione". E' stato inoltre deciso "di fermare tutti i contatti e gli incontri con Israele e di continuare a interrompere il coordinamento della sicurezza". (ANSA).