Inchiesta Cantina di Mori, si dimette il Cda
Il Cda della cantina Mori Colli Zugna ha rassegnato in blocco le dimissioni, «come atto di responsabilità nei confronti dei soci in attesa dell'evolvere dell'inchiesta giudiziaria».
TRENTO. Il Cda della cantina Mori si è dimesso. Lo riferisce la Federazione trentina della cooperazione, dopo che ieri, 24 gennaio, i carabinieri sono intervenuti alla cantina, coordinati dal sostituto procuratore di Rovereto Fabrizio De Angelis, sequestrando 7 mln di litri di vino e con 22 perquisizioni domiciliari, per un'ipotesi di reato che sarebbe di contraffazione e frode in commercio.
«Nell'affermare la massima fiducia nell'operato della magistratura, il Cda - riferisce ancora la Cooperazione - ha manifestato l'esigenza di affrontare una situazione straordinaria come questa con la gestione affidata ad un soggetto terzo. La richiesta di commissariamento non vuole peraltro pregiudicare l'effettuazione dell'assemblea di sabato, che non si esprimerà sulla richiesta di sfiducia e sull'elezione degli organi, ma potrà approvare il bilancio, condizione necessaria per procedere alla liquidazione delle quote ai soci».
Entrambi i candidati alla presidenza, Moscatelli e Gazzini, inoltre hanno rinunciato alla propria candidatura, per contribuire a rasserenare il clima in vista dell'assemblea, e favorire il superamento di questa fase di emergenza.
«Cogliamo il senso di responsabilità da parte di tutte le parti coinvolte - ha dichiarato il presidente della Federazione, Mauro Fezzi - che hanno saputo fare anche un passo indietro rispetto a quanto accaduto nelle scorse settimane.