Arrampicata e alpinismo, la Federazione lancia la collezione di precedenti legali: “Aumentare la conoscenza”
Per il mondo dell’indoor, i pericoli sono sempre dietro l’angolo, anche quando meno ce lo aspettiamo: da un materasso posizionato male, alle condizioni non adeguate delle strutture di sicurezza. Ecco il database per conoscere “come” muoversi nel panorama giuridico degli incidenti in palestra
TRENTO. L’importanza di conoscere come muoversi legalmente, quando si ha a che fare con il mondo dell’arrampicata indoor, potrebbe risultare essenziale. Il rischio di una caduta, con un materasso posizionato non adeguatamente, è un pericolo più che tangibile. Per barcamenarsi nello scenario, anche giuridico, di casi legati al tema, l’UIAA, Union Internationale des Associations d’alpinismo – o International Climbing and Mountaineering Federation, se preferiamo l’inglese – ha lanciato, all’inizio del 2024, un database provvisto di una collezione a tema. I precedenti legali presenti sono attualmente 12, estesi su dieci diversi paesi, su cinque continenti. Come riportato dalla stessa UIAA, i casi più recenti sono legati al bouldering spagnolo.
Uno degli ultimi due aggiunti, datato 2016, è relativo ad una competizione, in cui un climber soffrì di un infortunio ad una caviglia, dopo essere caduto tra due materassi. Lo spazio tra le due protezioni venne visto come fuori norma, da qui la causa. La corte spagnola di riferimento confermò poi la posizione del partecipante, dettando una linea per la responsabilità giuridica all’interno delle palestre di arrampicata, ma non solo. Linee guida, come l’UNE-EN-12572-2, Artificial climbing structures - Part 2: Safety requirements and test methods for bouldering walls, per quanto non imponibili legalmente, sono state usate come criterio.
Il database, aggiornato dalla Commissione Affari, è disponibile online al seguente link. Un database simile era stato già proposto per gli incidenti legati all’alpinismo, con lo scopo di “Aumentare la conoscenza tra i membri e la comunità dell’arrampicata sui rischi legali e le conseguenze dell’alpinismo e del climbing”, come riportato da Klara Dvorakova, Presidentessa della Commissione Affari.