Trentini nel mondo: la Provincia stanzia un milione per l'associazione emigranti

Con un provvedimento il Servizio emigrazione e solidarietà internazionale ha aumentato i contributi per gli interventi a favore degli emigrati trentini in Sudamerica, gestiti dall'associazione "Trentini nel modo" presieduta da Alberto Tafner



TRENTO. Le polemiche dei mesi scorsi - accese dalla richiesta di arresto per Ciro Russo, uomo “tutto fare” dell’associazione - non hanno fatto venir meno la fiducia della Provincia verso la «Trentini nel mondo», alla quale piazza Dante ha aumentato i contributi annuali.
Anche per il 2010, il braccio operativo per gli interventi di solidarietà che la Provincia realizza in Sudamerica è la Trentino nel mondo, associazione storica e benemerita, con 53 anni di vita ma da qualche tempo oggetto di attacchi volti a mettere in dubbio la legittimità del lavoro svolto dal suo uomo di punta, quel Ciro Russo tanto amato da moltissimi trentini emigrati in Sudamerica e tanto odiato da altri discendenti che fanno riferimento ad un’altra associazione di solidarietà che opera sempre in quei territori.
Le ombre sull’operato di Russo sembrano non aver scalfito la fiducia che la Provincia ripone nella Trentini nel mondo. Con un provvedimento di qualche giorno fa, infatti, il Servizio emigrazione e solidarietà internazionale ha stanziato poco più di 1 milione di euro per gli interventi a favore degli emigrati trentini in Sudamerica. La fetta più grossa della torta se la mangia l’Argentina, che da sola riceverà sussidi per 550 mila euro. Segue il Paraguay con 99 mila euro e l’Uruguay con 80 mila euro. Meno ingenti gli aiuti agli altri paesi in cui opera l’associazione, Bolivia, Brasile, Cile, Messico, Perù, Bosnia, Romani e Serbia.
Mentre gli stanziamenti per gli interventi di solidarietà sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno, ciò che è aumentato sono state le spese di gestione dell’associazione, passate da 520 mila euro nel 2009 ai 735 mila euro di quest’anno. L’aumento è considerevole, ma la Provincia lo ha coperto con un impegno di spesa assunto nel marzo scorso. Ad incidere sulla spesa sono le spese di personale (331 mila euro) e quelle d’ufficio (90 mila euro). Ammontano invece a 267 mila euro le spese di informazione e per le attività culturali e ricreative. La gestione della struttura in Sudamerica impegna infine 67 mila euro.
Come si giustifica questa impennata nei costi di gestione della Trentini nel mondo? Secondo il presidente Alberto Tafner i motivi sono due, uno contingente e uno più strutturale: «Il primo riguarda la sciagura aerea dell’anno scorso. Con la morte di Rino Zandonai abbiamo avuto delle spese impreviste che hanno fatto lievitare le uscite della nostra associazione. Il motivo strutturale, invece, attiene a un progetto di riordino interno che stiamo studiando e che avvieremo al più presto. Si tratta di attuare un profondo rinnovamento tecnologico, con l’informatizzazione anche dei nostri circoli. Il secondo obiettivo è quello di investire di più in comunicazione per far capire non solo chi siamo, ma anche gli importanti servizi che svolgiamo per i nostri discendenti e, in definitiva, per il Trentino. Quanto al milione di euro per i progetti - conclude Tafner - va detto che non si tratta di soldi della Trentini nel mondo ma della Provincia. Noi ci limitiamo a gestire per conto dell’ente pubblico».













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