Ricercato in Paraguay manager trentino della cooperazione

Chiesto l'arresto per Ciro Russo, figura storica che da sempre si occupa dei progetti di solidarietà con l'associazione "Trentini nel mondo"



TRENTO. Ciro Russo è indagato in Paraguay. Non solo, il pubblico ministero che si occupa del caso, l’altro ieri ha chiesto l’arresto per il manager trentino che da sempre si occupa di cooperazione in Sudamerica. Ed è stato l’ultimo atto della fiscala (così si chiamano in Paraguay i sostituti procuratori) Stella Mary Cano prima di andare in maternità. «Sono esterrefatto», questo il primo commento di Russo che in questo momento si trova in Argentina e per lui è arrivata, immediata, la solidarietà dell’associazione «Trentini nel mondo». L’azione del pubblico ministero è diretta conseguenza di una denuncia presentata da Elisabetta Deavi (che nel 2007 era stata esonerata dall’incarico di consultore per gli emigrati trentini in Paraguay) e relativa a delle firme - che secondo la donna sarebbero in parte false - apposte in calce ad un documento. Si tratta di una lettera scritta dai presidenti dei circoli e indirizzata alla «Trentini nel mondo» e sottofirmata da 150 persone. Secondo la denuncia della Deavi sarebbe stato Ciro Russo (indagato assieme ad altre due persone) a raccoglierle e a consegnarle alla Provincia.
 «La misura ci appare spropositata - spiegano Maurizio Tomasi e Anna Lanfranchi - perché si tratta di un’azione che parte da una lettera, una semplice corrispondenza. Non è un atto ufficiale, le firme false non sarebbero state apposto in fondo ad un bilancio, ma è solo una lettera nella quale veniva espresse delle valutazioni sull’operato dell’associazione e della Deavi. Siamo preoccupati per la richiesta d’arresto e siamo solidali con Russo». Russo che appare tranquillo. Risponde al telefono dall’Argentina dove è dovuto recarsi d’urgenza per risolvere un problema. «Sono esterrefatto - spiega - anche perché io a quella riunione nel corso della quale sono state raccolte le firme non c’ero neppure. I miei avvocati oggi (ieri per chi legge, ndr) sono andati dal pubblico ministero perché volevano sapere qualcosa in più ma hanno scoperto che proprio da oggi chi ha firmato la richiesta d’arresto è in maternità. Comunque non sono preoccupato e saranno i legali a chiarire la mia posizione». Oggi Russo era invitato a partecipare ad una riunione dei circoli della Trentini nel mondo in Paraguay ma non ci sarà. «La mia presenza non è indispensabile - spiega - e poi c’è un problema da risolvere in Argentina. Ho anche sentito i miei avvocati che mi hanno comunque sconsigliato di andare ad Asuncion. Comunque sono pronto ad affrontare di petto questa denuncia come le altre che sono state fatte e che ci hanno visti sempre assolti». In Paraguay c’è invece il presidente della «Trentini nel mondo» Alberto Tafner. «Quello che so è che si tratta di una richiesta del pm per l’arresto - dice - ma il tribunale non ha preso nessuna decisione al riguardo. Siamo tranquilli su questo caso anche perché ci sono altre sentenze che hanno visto Russo assolto».













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