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Lupo, Roma dice no ai prelievi: la Provincia di Trento si rivolge a Bruxelles

Lettera al ministro Galletti per esprimere contrarietà alla decisione della Commissione Ambiente che ha escluso la possibilità per due anni di valutare deroghe al regime di protezione della specie. L'11 ottobre iniziativa presso la Ue



TRENTO. Più flessibilità nell'applicare il regime di tutela del lupo e un'analisi più precisa della presenza dell'animale basata sui dati più recenti: è quanto chiede la Provincia di Trento, attraverso una nota che l'assessore alle foreste, Michele Dallapiccola, ha inviato al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, e per conoscenza anche alle Regioni, per esprimere la netta contrarietà del Trentino rispetto a quanto deciso il 14 settembre scorso dalla Commissione ambiente ed energia.

La Commissione ha di fatto escluso la possibilità, nei due anni successivi all'approvazione del Piano Lupo, di valutare eventuali deroghe al regime di protezione della specie, quindi di non valutare la possibilità di abbattimento per una quota pari al 5% della popolazione di lupi a livello regionale.

Il prossimo 11 ottobre, a Bruxelles, Dallapiccola e l'assessore dell'Alto Adige, Arnold Schuler, incontreranno il Commissario europeo per rappresentare «la profonda difficoltà della regione», ha spiegato Dallapiccola. «La situazione della presenza del lupo sulle nostre montagne sta attraversando una fase particolarmente dinamica - ha aggiunto - l'animale sta dimostrando notevoli capacità riproduttive e velocità nella dispersione sul territorio». In sostanza si chiede al ministero più flessibilità nel regime di protezione del lupo e decisioni che si basino sui più aggiornati dati relativi alla sua presenza, che tengano conto dell'incremento numerico della specie e della sua capacità di diffondersi nell'arco alpino.













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