Cinema

Trento Film Festival, Destinazione… Argentina

Le profonde radici che connettono Trento e Buenos Aires sul grande schermo: la sezione dedicata allo specifico culturale di un paese – o area geografica – è albiceleste 
365 IL PROGRAMMA



TRENTO. Destinazione... è la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi e proiezioni dedicati alla cinematografia e allo specifico culturale di altri Paesi e aree geografiche. Quest'anno, la scelta si è orientata su un territorio – l'Argentina – che ha sviluppato un profondissimo legame con il Trentino, in una duplice veste. Da un lato, i rapporti fra Trento e Buenos Aires hanno radici profonde, costruite su una lunga storia di migrazione e scambi culturali, sociali ed economici: una relazione evolutasi nel tempo, partendo dalle grandi ondate migratorie trentine verso l'Argentina nel XIX e XX secolo, e un esempio virtuoso di come proprio le migrazioni possano generare legami duraturi tra territori. Dall'altro lato, il Festival stesso, specializzato in cinema di montagna e alpinismo, esplora già da decenni il Paese sudamericano come dimora di alcune fra le catene montuose più iconiche del mondo: le Ande, ma soprattutto le vette della Patagonia. Le cime frastagliate di Fitz Roy e Cerro Torre, rinomate per le loro sfide tecniche e la bellezza naturale dei paesaggi che le circondano, hanno attratto negli anni avventurieri e scalatori esperti – parecchi dei quali proprio trentini – ma anche registi e documentaristi desiderosi di catturare storie di coraggio e resilienza umana.
 

Per quanto riguarda l'aspetto squisitamente cinematografico, sono «due le motivazioni che ci hanno spinto a scegliere l'Argentina quale "meta" di Destinazione...» spiega Mauro Gervasini, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival. «La prima è che quella argentina è stata per decenni la principale cinematografia di lingua spagnola dell'America Latina, insieme a quella messicana. Con un bacino di pubblico molto vasto e uno star system importantissimo, l'Argentina è stata un punto di riferimento imprescindibile per la cinematografia sudamericana. Una nuova generazione di cineasti, negli ultimi 25 anni, ha segnato una specie di rivoluzione estetica che, dai principali festival mondiali, ha poi influenzato altre cinematografie, non solo quelle dell'area ispanica. Si tratta di registi quali Lucrecia Martel, Rodrigo Moreno, Lisandro Alonso, Santiago Mitre, Pablo Trapero, Fabián Bielinsky, Juan José Campanella, Gaston Solnicki, Mariano Cohn e Gastón Duprat. Ma non possiamo non citare Mariano Llinás, che con Laura Citarella e altri registi ha fondato El Pampero Cine: una società creativa, prima ancora che produttiva, di enorme forza propulsiva».
 

«Il secondo motivo per cui è sembrato urgente dedicare una sezione del Festival al cinema dell'Argentina» prosegue Gervasini «riguarda il presente. A causa di una flessione dei contributi pubblici, la filiera produttiva argentina rischia di uscire dall'attuale congiuntura economica e politica con un ridimensionamento importante e preoccupante. Accendere un faro adesso sulla sua produzione ci pareva particolarmente prezioso proprio per sottolineare l'imprescindibilità, a livello artistico internazionale, del cinema di Buenos Aires e dintorni».
 

Tra i titoli che andranno a comporre la selezione filmica di "Destinazione... Argentina", spiccano tre anteprime internazionali. Il lungometraggio Soberanos di Agustin Ortiz Byrne (Argentina, 2024) ricostruisce un fatto storico realmente accaduto: nel settembre 1966, un gruppo di giovani idealisti dirottò infatti un aereo di linea per andare a "riconquistare" le Malvinas, più note come isole Falkland e protagoniste nei secoli di una vera e propria guerra di occupazione fra Regno Unito e Argentina. Il film racconta questa vicenda attraverso le performance attoriali di alcuni fra i più giovani e promettenti interpreti della scena di Buenos Aires, fra cui María Abadi e Nicolás Mateo. Islandia di Leandro Horatio Cerro (Argentina/Islanda, 2024) è invece un documentario fortemente introspettivo, proposto nella sezione Terre alte. Il regista, dopo la morte del padre, per gestire il proprio traumatico lutto anche attraverso il silenzio, decide di intraprendere un viaggio in Islanda che lo porterà a scoprire non soltanto un nuovo Paese ma anche, e anzitutto, se stesso. Infine, il cortometraggio Entre siete di Valentina Lorenzo (Argentina, 2024) si ispira a fatti reali per raccontare la storia di un gruppo di ragazzi che decidono, durante un viaggio in auto, di fermarsi a seppellire un cane investito.
 

Altre tre sono invece le anteprime italiane. Il cortometraggio Cuando todo arde di Maria Relen Poncio (Argentina, 2024) racconta la vicenda di Isabel, volontaria in un corpo locale di vigili del fuoco incaricato di domare gli incendi boschivi, che viene allontanata dal suo gruppo di colleghi dopo aver attaccato una multiproprietà, rea di aver reso più fragile l'ecosistema aggredito dalle fiamme. El aroma del pasto recién cortado di Celina Murga (Argentina, 2024), con Martin Scorsese come produttore esecutivo, è invece un lungometraggio che esplora la storia di Pablo e Natalia, due docenti universitari, entrambi sposati ed entrambi impegnati in una relazione clandestina con due loro studenti. Il film indaga le modalità in cui le loro vicissitudini, diverse e simili al contempo, li uniscono, intrecciandosi e riflettendosi reciprocamente. Infine, Algo viejo, algo nuevo, algo prestado di Hernan Rosselli (Argentina, 2024) è un lungometraggio dallo stile sperimentale, capace di muoversi tra fiction e documentario per raccontare le traversie di una ragazza che, insieme alla madre, eredita dal padre deceduto la gestione di una rete di scommesse clandestine. Il titolo allude a una tradizione argentina secondo la quale le spose, il giorno del matrimonio, devono indossare qualcosa di vecchio (algo viejo), qualcosa di nuovo (algo nuevo) e qualcosa di prestato (algo prestado).
 

Ma Destinazione... quest'anno presenta anche due novità: un restauro a cura del Museo del Cine Pablo Ducrós Hicken e una riedizione in 4K, più una serie di omaggi che intendono recuperare i maestri contemporanei del cinema argentino.

 













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