In 1500 a ballare con Moroder ma Messner torna all’attacco 

La polemica sui concerti in quota. Il re della disco music applauditissimo a San Martino Mentre il grande alpinista stronca lo show programmato da Jovanotti a Plan de Corones


Mariacristina Bettega


San martino di castrozza. Nessuna contestazione ma un’ora e mezza di show tra musica, aneddoti e amarcord con il grande Giorgio Moroder, pioniere della disco music, ieri pomeriggio sull’Alpe Tognola. Chi invece ha dato fuoco alle polveri è stato Reinhold Messner, che a Bolzano ha tuonato contro il concerto a Plan de Corones annunciato per quest’estate da Jovanotti.

Una star sulle nevi trentine

Vincitore di ben 3 Oscar, 4 Golden Gobe, altrettanti Grammy Awards e numerosi altri riconoscimenti, Moroder è considerato tra i musicisti più innovativi ed influenti nell’ambito della musica elettronica e dalla disco music. La sua presenza sull’Alpe Tognola conclude alla grande la stagione invernale nella skiarea San Martino-Passo Rolle. Millecinquecento le presone presenti nonostante il meteo poco primaverile. Freddo e fiocchi di neve hanno accompagnato l’attesa esibizione, con Moroder che al suo arrivo ha subito riscaldato gli animi invitando tutti a ballare.

Un’ora e mezza di puro divertimento sulle note dei più grandi successi

Durante il concerto, l’artista ha raccontato vari aneddoti legati alla sua prestigiosa carriera come quando ha conosciuto il gruppo francese Daft Punk, con cui ha collaborato. L’evento in quota ha permesso ai presenti di compiere un viaggio nella musica disco degli anni ruggenti; da NeverEnding Story a Hot Stuff, da What a Feeling a Take My Breath Away, sono solo alcuni dei tanti brani proposti dall’artista. Colonne sonore che hanno contribuito in modo indiscusso al successo di molti film cult come Top Gun, La Storia Infinita, Flashdance, senza scordare l’inno dei Mondiali di Calcio Anni ’90: Notti Magiche di cui Moroder ha composto la musica.

Gli strali di Messner contro “Jova”: «Spettacolo insensato»

Commercializzazione della montagna, con la conseguenza dell’inquinamento acustico. Questa l’accusa con cui Reinhold Messner si è schierato nettamente contro il concerto a Plan de Corones di Jovanotti: «Mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d’estate», ha dichiarato alla stampa l’alpinista. Già vent’anni fa asseriva che «il silenzio delle nostre montagne è un valore importante, da difendere» e che mai sarebbe andato a vedere un concerto a Plan de Corones.

Il sostegno del Wwf

Eppure non è un mistero che l’artista romano abbia eletto la sostenibilità a leitmotiv dei propri tour. La conferma arriva dal Wwf: “La zona che ospiterà il concerto di Plan de Corones è già fortemente antropizzata e modellata sulle esigenze del turismo di massa, e il futuristico Museo della Montagna gestito dallo stesso Messner richiama migliaia di turisti anche d’estate. Al concerto i partecipanti arriveranno a piedi o sfruttando gli impianti di risalita”. Ma per Messner la struttura del museo, progettata da Zaha Hadid, è «tutto un altro mondo». «Nel museo - dice il re degli Ottomila - io la montagna la racconto, non ne faccio una messinscena, non la rendo più facile, più alla moda. Ma d’altra parte questa messinscena è ciò che vogliono i clienti».













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