Clil, la Provincia fa un passo indietro
Mancano insegnanti, alla primaria saranno ridotte le ore. La Uil lancia un sondaggio nelle scuole: «Funziona davvero?»
TRENTO. Trilinguismo, la Provincia fa un passo indietro: mancano insegnanti. Dal prossimo anno scolastico le ore di Clil alla primaria potranno essere ridotte e passare da 5 a 3. Agli istituti scolastici verrà data maggiore autonomia nell'elaborare i percorsi di lingua straniera in Clil o con altra metodologia. Il piano trilingue sarà dunque più flessibile.
«Correzioni doverose che mantengono la rotta» spiega deciso il presidente Ugo Rossi che poi rilancia: «Verificheremo anche la possibilità di introdurre incentivi per gli insegnanti a formazione avvenuta». Questa impostazione però non convince la Uil scuola. Il segretario Pietro Di Fiore affonda: «Verificheremo nelle scuole la bontà del piano, analizzando il reale apprendimento da parte dei bambini della primaria».
Il Piano Trentino Trilingue. E’ soggetto ad un monitoraggio costante in corso d’opera. Vengono analizzati dati qualitativi e quantitativi, didattica, risorse umane, qualità dell’apprendimento.
Il nuovo documento. Prevede maggiore flessibilità progettuale, una più ampia autonomia delle scuole nella fase di realizzazione, una maggiore gradualità nell’attuazione. Diversificazione delle occasioni di apprendimento per gli studenti. Il monte ore verrà tarato in base agli insegnanti che saranno disponibili da oggi al prossimo triennio. Dunque, nuovi insegnanti dovranno essere formati per la modalità Clil ( per questo si valutano gli incentivi economici).
Cosa cambia. Scuola primaria. Per il triennio 2017 - 2020, garantite 3 ore curriculari di insegnamenti Clil. Le ulteriori 2 ore settimanali, per le classi terza, quarta e quinta della primaria saranno offerte entro il successivo triennio 2020 -2023. Per le scuole che hanno già i docenti necessari non cambia nulla.
Scuole secondarie di primo e secondo grado. Autonomia agli istituti, modalità diverse per raggiungere il monte ore Clil. I limiti del piano Trentino trilingue, secondo la Uil scuola, sono evidenti. Partenza con scatto, togliendo autonomia alle scuole; mancanza di misura sui docenti necessari, di valutazione dell’ impatto sugli studenti, in particolare della primaria. Già nel 2015 la petizione della Uil scuola a suffragio della tesi. Fu firmata da 2.500 persone e consegnata al presidente del consiglio Bruno Dorigatti. «Per l’insegnamento in lingua straniera non c’è solo il Clil - nota Di Fiore - ma anche altri metodi, dentro la propria disciplina. Oggi un bambino della primaria ha dalle 7 alle 9 ore in lingua straniera alla settimana e 4 solo per italiano o matematica, ad esempio. C’è uno squilibrio, oltre al fatto che questo significa veder gravitare in classe 5- 6 insegnati diversi». Insegnanti che oggi non tutte le scuole hanno. Il 19 settembre la Provincia tenne un altro incontro sul Clil con i sindacati. Di Fiore lo ricorda molto bene. «In uell’occasione il presidente Ugo Rossi ci disse che scuola ed insegnanti erano stati un po’ troppo stressati dalle iniziative di riforma. Evidentemente non va tutto bene come ci dicono da due anni fa». Serve chiarezza. Questi aggiustamenti sul Piano Trentino Trilingue non bastano alla Uil scuola. Domani, giovedì 5 ottobre, al Caproni di Trento, dalle 9 alle 17, si terrà l’assemblea delle Rsa docenti. Si presenta un sondaggio da inviare a tutte le scuole del Trentino, per capire meglio il reale impatto delle riforme della scuola sui ragazzi, a partire dal piano Trilingue.