oggi l’onorificenza 

Aquila di S.Venceslao a Torgler pattinatore e presidente Coni

TRENTO. Giorgio Torgler: una vita dedicata allo sport, ma mai in vetrina come succede a chi emerge nelle discipline minori. Ecco la sua carriera sportiva. Negli anni '60-'70 è stato pattinatore di...



TRENTO. Giorgio Torgler: una vita dedicata allo sport, ma mai in vetrina come succede a chi emerge nelle discipline minori.

Ecco la sua carriera sportiva. Negli anni '60-'70 è stato pattinatore di livello mondiale. Per 16 anni è stato presidente del Coni provinciale, del quale a gennaio è stato nominato Presidente Onorario. Nel 2010 è stato insignito della " Stella d'Oro Dirigenti Sportivi", dopo aver ricevuto nel 2001 quella d'argento. Nel 1970 ha vinto la medaglia di bronzo quale primatista italiano di pattinaggio su ghiaccio velocità. Questa mattina alle 11 nella Sala Belli del palazzo della Provincia gli sarà consegnato il sigillo e la pergamena dell'Aquila di San Venceslao.

Che significato da a questo riconoscimento?

Prima di tutto lo sport non lo si fa da soli, ma in squadra e quindi lo intendo esteso a tutta la Giunta del Coni che per 16 anni mi ha coadiuvato in un’intensa attività.

La maggiore soddisfazione ?

Non ce ne è stata una in particolare, ma direi l’essere riuscito a onorare praticamente tutti i numerosi inviti che ho ricevuto.

Ed invece la delusione?

Sono state due. La prima è quella di non essere riuscito a creare una maggiore comunicazione e quindi collaborazione, tra le federazioni sui principi base dello sport. La seconda è quella di non essere riuscito a far capire alla politica che lo sport in Trentino non dev’essere solo quello agonistico e che si dovrebbe investire di più sul “gioco-sport” che dovrebbe iniziare sin dalle scuole elementari, perché lo sport è uno strumento utile per la crescita dei ragazzi.

A livello agonistico invece il ricordo va all’esclusione dalle Olimpiadi di Sapporo del 1972, arrivata praticamente al momento dell’imbarco. Come commenta?

Le chiamano scelte tecniche, ma come non ho capito la mia non ho compreso nemmeno quella dei pattinatori Bosa e Bonazza che non sono stati solo esclusi, ma anche squalificati per aver preferito un allenatore ad un altro: prima dovrebbe venire lo sport in se stesso e poi i contenziosi con la Federazione.

Il suo impegno non è stato solo sportivo.

No, per quindici anni sono stato presidente di “Pergine Spettacolo Aperto” e per altrettanti consigliere, ma sia queste che quelle sportive sono state tutte cariche sempre all’insegna del volontariato. (d.p.)















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