La coltivazione degli orti è ammessa, ma sotto casa
Alto garda e ledro. Cosa può o non può fare in questo periodo di emergenza coronavirus chi ha orti e campagne, secondo le norme in vigore? Si tratta di un quesito sentito da una buona fetta della...
Alto garda e ledro. Cosa può o non può fare in questo periodo di emergenza coronavirus chi ha orti e campagne, secondo le norme in vigore? Si tratta di un quesito sentito da una buona fetta della popolazione al quale la polizia locale intercomunale dell’Alto Garda e Ledro ha provveduto a dare una risposta, che in sintesi è: tutti possono andare nell’orto se questo si trova nei pressi dell’abitazione, mentre se così non è possono andarci solo i contadini “di prima” o “di seconda” (nessun problema invece per chi deve spostarsi per accudire animali).
«La coltivazione di orti e giardini annessi all’abitazione – hanno spiegato dalla polizia locale – è sempre consentita, mantenendo le precauzioni previste dal Governo sui metodi di prevenzione dell’infezione. Si può accedere agli orti che non sono annessi all’abitazione e che per arrivarvi bisogna passare sulla pubblica via solo se questi si trovano in prossimità dell’abitazione. Recarsi nell’orto con un bambino (figlio convivente) può essere ritenuto consentito purché l’orto sia in prossimità di casa. È consentito raggiungere i luoghi dove si allevano piccoli animali, anche al di fuori delle condizioni sopra dette, per accudirli, ricordando di portare con sé l’autodichiarazione compilata. In situazioni diverse dalle precedenti, coltivazioni in genere e campagne possono essere curate solo dai contadini di prima o di seconda, dai lavoratori a essi collegati regolarmente iscritti alla Coldiretti e dai dipendenti assunti; i contadini possono essere aiutati dai famigliari fino al 6° grado di parentela e a dimostrazione il titolare deve esibire il certificato di partita Iva agricola. Tutti gli altri proprietari di orti o campi, anche grandi, che necessitano in questo momento di effettuare trattamenti anticrittogamici o potatura delle piante o altre lavorazioni devono rivolgersi al momento a professionisti, poiché non essendo la loro un'attività lavorativa principale, questa non rientra nelle possibilità di movimento normate dal decreto attuale». M.CASS.