Agenzia delle Entrate «in agitazione per carenza di organico». Trento e Bolzano ai primi posti
I sindacati annunciano la protesta a livello nazionale: «Mancano più di 14.000 dipendenti»
TRENTO. La FLP “federazione lavoratori pubblici” e le altre sigle sindacali di settore hanno proclamato a livello nazionale lo stato di agitazione di tutto il personale dell’Agenzia delle Entrate. Su una pianta organica di 44.380 posti, è la denuncia, il personale attualmente in servizio è pari a poco meno di 30.000 unità. Quindi mancano circa 14.500 funzionari.
Alla notizia dello stato di agitazione, la viceministra all’Economia Laura Castelli e il Direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini hanno convocato per domani mattina un incontro con i sindacati.
La proclamazione dello stato di agitazione riguarda anche la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Trento e quella di Bolzano che, in fatto di carenza di personale si collocano nei primi posti della classifica nazionale.
«Attualmente - si legge in una nota sindacale - l’organico di Trento è di circa 260 persone. Quello di Bolzano di circa 160 dipendenti. Per un totale di 420 funzionari che per l’intera regione devono assicurare servizi, sportelli e quant’altro per gli Uffici Territoriali di Trento, Rovereto, Riva del Garda, Tione, Cles, Borgo Valsugana, Cavalese, Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone. Quest’ultimi in particolare sofferenza a causa dei mancati ricambi e delle necessarie professionalità».
Una situazione in cui, per i sindacati, non è quasi più possibile assicurare nemmeno l’ordinaria amministrazione.
«Un dato su tutti – prosegue le nota – dovrebbe far riflettere la classe dirigente sull’inconsistenza numerica e strumentale a disposizione negli Uffici dell’Agenzia delle Entrate di Trento e di Bolzano per poter affrontare seriamente il problema dell’evasione fiscale. Ci risulta che nella DP di Bolzano, solo il 12% circa del personale in servizio (20 su 160) può dedicarsi ai controlli delle persone fisiche, piccole, medie e grandi imprese, mentre in quella di Trento, la percentuale si attesta sul 23% circa».
Domani i sindacati cercheranno di far approvare un piano straordinario di assunzioni per almeno 5000-6000 posti, centinaia anche per Trento e Bolzano. In caso contrario, annunciano, lo stato di agitazione potrebbe diventare il preludio a forme di lotta più solide senza escludere lo sciopero del personale.