Vaia: la “lezione” può servire? 

Il tema. Ci possono essere, ed eventualmente quali sono, gli insegnamenti derivanti dalla tempesta che lo scorso ottobre flagellò i nostri boschi? Rispondono domani a Cavalese, in un approfondimento pubblico, l’attivista ambientale Ariane Benedikter e il custode forestale Luigi Casanova



Cavalese. Da una parte il progetto artistico “we are hhere”, di roberta segata, allestito al museo di arte contemporanea di cavalese come messaggio introspettivo sulla tempesta vaia dello scorso ottobre, dall’altra un dibattito pubblico di riflessione e approfondimento sul tema della natura e di quei fenomeni atmosferici capaci indirettamente di ricordare all’uomo che è solo ospite della natura, della terra. è quanto si concretizzerà domani nel salone clesiano del palazzo della magnifica comunità di fiemme, a cavalese, con inizio alle ore 17. due i relatori che affronteranno il tema. dall’alto adige arriverà la giovane attivista ambientale ariane benedikter, ambasciatrice locale dell’associazione internazionale “plant for the planet”. con lei in dialogo luigi casanova, custode forestale in val di fassa e da sempre impegnato su temi ambientali e naturalistici, come presidente onorario di mountain wilderness italia e vicepresidente della cipra (commissione internazionale per la protezione delle alpi).

Tutto parte dalla fine di ottobre del 2018, quando zone del trentino alto adige, del veneto, del friuli venezia giulia e in parte della lombardia, dovettero fare i conti con una fase perturbativa tra le più intense, complesse e rovinose degli ultimi anni. questo grave disastro ambientale che porta il nome di tempesta vaia, con pioggia abbondante e raffiche violente di vento, ha causato la caduta di centinaia di migliaia di alberi, il dissestamento del terreno e la distruzione di un territorio che non aveva mai dovuto affrontare un’emergenza simile. è stata la dimostrazione chiara di un cambiamento climatico che sta interessando il nostro pianeta, causato principalmente dall’uomo, dall’inquinamento e dallo sfruttamento a cui sottoponiamo la terra. ma vaia entre potrebbe anche essere considerata un monito della natura verso l’uomo, per ricordare come la natura stessa sopravviva e si modifichi da miliardi di anni, mentre l’esistenza umana si lega a un delicato equilibrio che è unico e sottile. parlare di clima, di rispetto per la natura, di stili di vita ecocompatibili equivale a parlare di sopravvivenza, tutto il resto è demagogia.

Dunque nonostante il tema della tempesta vaia sia ormai già stato discusso in più modi e da vari esperti in incontri passati, interverranno in questo caso due personalità di rilievo nell’ambito dell’impegno ambientalista a livello locale, nazionale e addirittura internazionale, che possono portare una nuova angolazione da cui guardare la situazione. ariane benedikter è una giovane donna altoatesina, ambasciatrice, fin dalla giovanissima età di 9 anni, di un’associazione internazionale volta ad aiutare concretamente la terra, “plant for the planet”. ariane, da poco insignita dal presidente della repubblica, sergio mattarella, del titolo di “alfiere d’italia”, racconterà le iniziative volte a combattere il surriscaldamento globale di cui si fa promotrice l’associazione, che conta 71.000 volontari. ad affiancare ariane in questa discussione ci sarà luigi casanova, bellunese di nascita ma che lavora ormai da tEmpo a moena come custode forestale. come ambientalista i suoi impegni prioritari riguardano la difesa delle alte quote e la promozione dei parchi naturali: oggi è presidente onorario di mountain wilderness italia e vicepresidente della cipra. durante la conferenza cercherà di spiegare perchè siamo stati tutti colti impreparati da ciò che è avvenuto l’autunno scorso, cosa sarà possibile recuperare da ciò che è stato travolto e quali sono gli insegnamenti e le opportunità derivate dalla tempesta vaia. l’incontro è ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti. K.C.

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