Il bilancio

Maestri abusivi, furti di sci e spaccio: quando l'illegalità scende in pista

Nella stagione 2024-2025 in Trentino i carabinieri hanno effettuato ben 7.857 controlli, con 66 denunce e 581 sanzioni. Oltre tremila gli interventi di soccorso: la fascia più a rischio resta quella dei giovani tra 11 e 20 anni, che rappresenta oltre un quinto degli infortunati, mentre il ginocchio si conferma la parte del corpo più frequentemente lesionata (35,5% dei casi)



TRENTO. Grande lavoro per i militari dell'Arma nella stagione sciistica appena conclusa in Trentino, dove i 70 carabinieri sciatori dispiegati in 29 località hanno dovuto far fronte a ben 3.032 interventi di soccorso. Un lavoro intenso e capillare che ha visto l'Arma protagonista non solo nel recupero dei feriti, ma anche nel mantenere l'ordine e la legalità tra le piste innevate della provincia.

Il Comando Provinciale ha impiegato circa 70 militari specializzati nelle località più rinomate come Madonna di Campiglio, Val di Fassa, Passo del Tonale e Folgaria, registrando complessivamente 3.032 interventi di soccorso con recupero di sciatori feriti (53% uomini e 47% donne), di cui 106 hanno richiesto l'intervento dell'elisoccorso.

La stagione ha purtroppo registrato due decessi: un cittadino tedesco travolto da una valanga sul ghiacciaio Presena e un escursionista inglese trovato morto assiderato a Pelugo, in località Sella di Conca. Sono stati invece 98 i casi di malore sulle piste.

I dati mostrano un lieve aumento delle collisioni tra sciatori, salite al 14% del totale degli incidenti rispetto al 12,5% della stagione precedente, mentre rimangono marginali (appena 11 su 3.114 sinistri) gli impatti contro ostacoli fissi, a dimostrazione dell'efficace gestione della sicurezza da parte dei consorzi trentini.

La fascia più a rischio resta quella dei giovani tra 11 e 20 anni, che rappresenta oltre un quinto degli infortunati, mentre il ginocchio si conferma la parte del corpo più frequentemente lesionata (35,5% dei casi). Positivo il dato sugli interventi post-chiusura delle piste, dimezzati rispetto alla stagione precedente (37 contro 70), segno di una maggiore disciplina tra gli utenti.

Sul fronte della vigilanza, i Carabinieri hanno controllato 7.857 sciatori e verificato la gestione di 467 rifugi ed esercizi ricettivi. Le denunce sono state 66, di cui 6 per esercizio abusivo della professione di maestro di sci, 11 per furto di attrezzatura e 18 per spaccio o detenzione di stupefacenti sulle piste.

Carabinieri sugli sci: i numeri della stagione che si è appena conclusa by dilevicodi

Significativo anche il dato sulle sanzioni: 581 quelle elevate in base al nuovo Codice delle piste da sci (D.Lgs. 40/2021), tra cui spiccano 180 casi di mancata assicurazione obbligatoria e 37 sciatori trovati in stato di ebbrezza. In calo gli scialpinisti in risalita su piste non autorizzate: 22 contro i 71 dell'anno precedente.

Tra gli episodi curiosi, un turista inglese è stato multato per 330 euro per mancanza di capacità tecnica dopo aver affrontato una pista nera chiusa per pericolosità; un cittadino polacco ha ricevuto una sanzione di 333 euro per essersi impossessato di sci altrui in stato di ebbrezza; e otto giovani italiani sono stati segnalati alle Prefetture per consumo di stupefacenti sulle terrazze dei rifugi.

Il bilancio include anche un dato particolarmente significativo: in 10 occasioni il tempestivo intervento dei Carabinieri sciatori ha salvato la vita a sciatori in pericolo, confermando l'importanza del presidio costante dell'Arma sulle piste trentine.

L'Arma ha inoltre fornito servizio di sicurezza, soccorso o assistenza per 60 manifestazioni sciistiche agonistiche di vario livello, dal locale all'internazionale, contribuendo ulteriormente alla sicurezza del comparto turistico-sportivo, fondamentale per l'economia trentina.













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