Campodenno, da studente universitario a frutticoltore: la storia di Riccardo Pezzi
Durante il Covid ha riscoperto il valore del lavoro all'aria aperta, abbandonando gli studi universitari per gestire dieci ettari di meleti tra innovazione, sostenibilità e progetti futuri. E ha dimostrato come una scelta inaspettata possa trasformarsi nella strada giusta per la propria vita
CAMPODENNO. La storia di questa settimana racconta di Riccardo Pezzi, giovane imprenditore agricolo di 28 anni che, a differenza dei colleghi intervistati nelle scorse settimane, non coltivava la passione per la frutticoltura fin dall'infanzia. I suoi obiettivi da studente erano completamente diversi: laurearsi in ingegneria per poi intraprendere quella professione.
La svolta è arrivata con il Covid-19, che lo ha temporaneamente bloccato negli studi. Durante quel periodo, Riccardo ha iniziato ad aiutare il padre nella gestione dell'azienda frutticola a Campodenno, scoprendo la bellezza del lavoro all'aperto e della vita del frutticoltore. Da questa esperienza è nata la decisione di dedicarsi a tempo pieno all'attività agricola.
Gli studi universitari sono stati abbandonati quando mancavano solo due esami e la tesi, ma per sfizio personale non esclude di riprendere gli studi e conseguire la laurea in ingegneria. Non avendo una formazione specifica nel settore agricolo, ha frequentato il corso biennale di 600 ore organizzato dalla Fondazione Mach, appena concluso. "Un corso molto interessante per i temi trattati, ma anche perché mi ha permesso di conoscere moltissimi altri giovani con i quali confrontarci su idee e progetti futuri", spiega Riccardo.
L'azienda e i progetti futuri
Pezzi ha presentato domanda per l'ottenimento del premio d'insediamento e, sapendo di essere in graduatoria, attende la liquidazione da parte della Provincia. Con questo premio intende acquistare un nuovo atomizzatore moderno con ugelli anti-deriva per contenere gli sprechi di prodotti antiparassitari e anticrittogamici. Prevede anche il rinnovo di un frutteto per coltivare le varietà più richieste dal mercato, seguendo le indicazioni di Melinda.
L'azienda, interamente coltivata a meli, si estende su 10 ettari distribuiti in tre comuni: Campodenno, Sporminore e Vigo di Ton. Le varietà coltivate sono diverse e piantumate con l'obiettivo di ottenere un raccolto scalare. "Si comincia ad agosto con la raccolta della Gala, quindi la Renetta Canada, a seguire la Red Delicious, la Golden Delicious, la Eveline, la Gradisca per finire con la Fuji", precisa Riccardo. Il periodo di raccolta si sviluppa così su oltre due mesi, permettendo di non assumere troppa manodopera esterna.
"Siamo tre uomini in piena attività: io, mio fratello e mio padre Narciso, di appena sessant'anni, quindi ancora nel pieno della sua capacità lavorativa", afferma il giovane frutticoltore. La manodopera esterna viene assunta in due periodi dell'anno: l'estate per il dirado manuale, strategico per la qualità dei frutti, e durante la raccolta, limitandosi a una decina di persone nei periodi di punta.
La produzione media si attesta sui 600 quintali per ettaro, e le mele vengono conferite alla S.F. Campodenno, che aderisce all'Op Melinda. Riguardo all'attuale stato dei frutteti, Riccardo commenta: "La fioritura è molto bella, speriamo che prosegua bene anche se con una primavera così piovosa non è facile mantenere in salute le piante, e la stagione è ancora lunga."
Tra sostenibilità e innovazione
Tre anni fa, quando è entrato a tempo pieno nell'azienda, è stata costituita una società agricola semplice con il fratello e il padre. Tra i progetti futuri, Riccardo vede un costante rinnovo dei frutteti con varietà più adatte al mercato, secondo le indicazioni di Melinda, ma contemporaneamente è alla ricerca di colture alternative che possano affiancare la monocoltura del melo. Prevede inoltre un graduale rinnovo del parco macchine, a partire dai quattro trattori.
A 28 anni, Riccardo ha ancora sogni nel cassetto: completare il corso di laurea e creare una famiglia. È soddisfatto della scelta professionale fatta? "Assolutamente sì! Sono convinto di aver trovato la strada giusta per la mia vita", afferma con convinzione. "Inoltre, lavorando in tre ci si integra vicendevolmente."
Per quanto riguarda l'ambiente, si è sempre dimostrato attento, adottando scelte aziendali a basso impatto. Ha considerato anche la conversione al biologico, ma ritiene che questo metodo abbia ancora delle lacune: "Penso che rimarrò sul metodo integrato, anche perché ci permette di ottenere un'ottima produzione dal punto di vista qualitativo." Si dichiara soddisfatto dei prezzi liquidati da Melinda, che garantiscono margini per un costante rinnovo dell'azienda.
La vita oltre i campi
Riccardo è uno sportivo: pratica snowboard in inverno ed escursioni in montagna d'estate. Gli piacciono molto i viaggi, anche se limitati ai soli periodi invernali. E gli amici cosa pensano della sua scelta? "Ormai siamo un gruppo di amici giovani agricoltori della zona che si incontrano e si confrontano. Nel solo comune di Campodenno saremo una decina i giovani impegnati a tempo pieno in agricoltura." Da 18 mesi convive con Annie, che lavora in un settore diverso dall'agricoltura.