Case auto del Giappone chiedono aiuto al governo su dazi Usa

Si teme impatto su economia da rallentamento comparto e indotto

TOKYO


(ANSA) - TOKYO, 26 FEB - I costruttori di automobili in Giappone chiedono aiuto al governo sulla questione ancora in sospeso dell'applicazione di dazi statunitensi, che oltre a riguardare le importazioni di vetture interessano l'intero comparto dell'indotto. Al termine di un incontro con i rappresentanti dell'industria dell'auto, dell'acciaio e dell'alluminio, il ministro dell'Economia Yoji Muto ha dichiarato che l'esecutivo è pronto a prendere le misure necessarie, considerata l'importanza del comparto per l'intera economia del Paese, e che comunicherà la posizione del Giappone agli Stati Uniti in anticipazione della sua visita a Washington, possibilmente in marzo, durante il quale incontrerà il Segretario al Commercio Usa Howard Lutnick. A questo riguardo, il presidente dell'Associazione giapponese dei produttori di automobili, Masanori Katayama, ha dichiarato che se verranno imposte tariffe del 25% sulle auto esportate dal Giappone, dal Messico e dal Canada verso gli Stati Uniti, l'impatto sarà certamente negativo per le economie dei Paesi alleati su entrambi i fronti. Rappresentanti dell'industria dell'indotto, anch'essi presenti all'incontro, hanno espresso il timore che la misura influisca negativamente sulla gestione e sull'occupazione delle piccole e medie imprese del settore. L'anno scorso il Giappone ha esportato 1,11 milioni di tonnellate di acciaio verso gli Stati Uniti, circa il 3% del totale. Trump ha anche minacciato aumenti dei dazi sull'alluminio, dal 10% al 25%. Il Giappone, tuttavia, utilizza la maggior parte della sua produzione a livello nazionale e le esportazioni verso gli Stati Uniti sono limitate. Durante l'amministrazione Biden Tokyo chiese un'esenzione su delle quote dalle tariffe doganali, che furono concesse nel 2022. (ANSA).













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