A Ercolano riaprono due Domus, nuovi scavi e un "cold case"
Giuli, investimento da 45 milioni grazie al supporto del Packard
(ANSA) - ERCOLANO, 19 MAR - Riaprono dopo oltre 25 anni due tra le più belle residenze della città antica di Ercolano: la casa del Colonnato tuscanico e la casa del Sacello di legno. E si mostra nella sua nuova veste anche la stanza del custode del sacello degli augustali, un vero e proprio cold case su cui si sta cercando di fare luce con nuove analisi sullo scheletro del giovane ritenuto il custode del collegio, che dovrebbero essere completate nei prossimi giorni. E sono in corso nuovi lavori anche alle terme suburbane, uno degli edifici pubblici più affascinanti e importanti di Ercolano, oltre che, con i suoi preziosi rivestimenti e preziosi marmi, l'edificio termale meglio conservato del mondo antico. La riapertura della casa del Colonnato tuscanico e del Sacello di legno, restaurate, dice il ministro Alessandro Giuli, con "sapiente maestria", segnano il compimento della prima fase del progetto Domus che prevede il restauro conservativo di sei domus frutto del lavoro congiunto tra il Parco archeologico di Ercolano e il Packard Humanities Institute. Un sodalizio, annuncia il ministro della Cultura, che proseguirà con un investimento di circa 45 milioni di euro consentendo la ripresa degli scavi archeologici nel sito e l'applicazione di nuove tecnologie alla ricerca e alla fruizione del patrimonio nonché la costruzione di depositi e laboratori. Un'alleanza "feconda e lungmirante", dice Giuli della collaborazione che prevede anche interventi su scala urbana come la riqualificazione di un quartiere confinante con gli scavi e la realizzazione di un nuovo complesso di edifici arretrati verso sud rispetto al sito archeologico che consentirà l'eliminazione delle infrastrutture moderne esistenti a bordo scavo e l'arretramento degli attuali limiti di scavo verso est e sud. "Nuove prospettive", sottolinea il direttore del Parco, Francesco Sirano, si aprono grazie alla sottoscrizione dello scorso luglio del protocollo d'intesa con il Packard Humanities Institute "che prevede la realizzazione di nuovi depositi, laboratori, uffici e soprattutto la storica ripresa, a quasi cento anni dall'inizio degli scavi di Maiuri, delle ricerche archeologiche su vasta scala nell'area est della città antica". Con le riaperture è stato anche annunciato l'avvio di una App, una guida e non solo, che consente l'accesso all'enorme patrimonio di conoscenza digitale del Parco. (ANSA).