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Dalla vigna al vivaio: il sogno verde di Christian Pancheri sulle colline trentine

A soli 25 anni, l'enotecnico diplomato alla Fondazione Mach guida una promettente realtà agricola tra vigneti di pregio e un innovativo vivaio di more, portando avanti la tradizione di famiglia nella storica Villa Pedrotti alle porte di Trento


Carlo Bridi


SAN ROCCO DI VILLAZZANO. Alle porte di Trento, nella famosa Villa Pedrotti, ha sede l'azienda agricola della famiglia Pancheri, discendenti del celebre pittore. È qui che Christian Pancheri, 25 anni, diplomato enotecnico alla Fondazione Mach, sta scrivendo il suo futuro imprenditoriale nel settore agricolo.


Da enotecnico a imprenditore agricolo


Christian, grazie al supporto della sua famiglia, ha intrapreso un percorso imprenditoriale che lo ha portato, nel gennaio 2024, ad aprire partita IVA e costituire una società semplice agricola (SAS) con la madre Alexandra. La Pancheri-Gamper, di cui il giovane è legale rappresentante, rappresenta il cambio generazionale in un'azienda con solide radici.


"La passione prima di tutto", spiega Christian quando gli chiediamo perché un enotecnico abbia scelto questa strada. Il padre Gino, 66 anni, è ancora molto attivo e gestisce l'agriturismo realizzato all'interno di Villa Pedrotti, ma il passaggio di consegne è già iniziato.


Diversificazione produttiva tra vigneti e vivai


L'attività di Christian si divide principalmente su due fronti. Da gennaio 2024 ha preso in affitto un vigneto ad Aldeno di 13.000 metri quadrati, coltivato a Chardonnay, Pinot Grigio e Merlot. L'uva viene conferita alla Cantina Sociale di Trento. "Anche nel difficile 2024, il calo della produzione è stato contenuto nel 10-15% e l'uva viene remunerata ad un prezzo soddisfacente", commenta il giovane agricoltore.


Ma l'attività più innovativa è rappresentata dal vivaio di 7.000 metri quadrati a San Rocco, precedentemente gestito dalla madre, dove Christian ha preso in carico la produzione di una nuova varietà di more, la "Sweet Royalla". Si tratta di piante fornite in esclusiva alla Cooperativa Sant'Orsola, che vengono poi distribuite ai soci. "È una varietà molto redditizia, con poco scarto e una produzione media di 5-6 kg per pianta all'anno", precisa Christian.


Sfide climatiche e progetti futuri


Entrambe le attività devono fare i conti con sfide climatiche significative. "Sia il vigneto che il vivaio sono collocati in zone soggette a gelate tardive e autunnali, oltre che a grandinate", spiega Christian. "Abbiamo provveduto ad una adeguata copertura assicurativa multi-rischio".


Tra i progetti futuri del giovane c'è l'ampliamento sia della superficie viticola che del vivaio. Ma il sogno nel cassetto è ancora più ambizioso: "Da enotecnico, sogno di realizzare all'interno di Villa Pedrotti una piccola cantina aziendale, che valorizzerebbe anche l'agriturismo. Puntiamo ad ampliarlo con una serie di stanze per offrire ospitalità e creare così un ciclo completo".


Sostenibilità e innovazione


Il rapporto di Christian con l'ambiente è di grande sensibilità. "Utilizziamo in azienda macchinari sempre più di precisione, per sostituire in molte operazioni colturali la chimica di sintesi, a partire dalla sostituzione del diserbo chimico con quello meccanico", afferma.


Quando gli chiediamo se ha mai pensato di convertire l'azienda al biologico, la risposta è realistica: "In una zona come la mia, con abbondanti precipitazioni primaverili, è molto difficile. So che dobbiamo tutti impegnarci per ridurre le emissioni di CO2, ma oltre quello che già facciamo vedo difficile andare".


Giovane imprenditore con passioni


Christian è socio di Agriservice di Coldiretti, che garantisce "ottimi servizi di supporto alle aziende". Nonostante l'impegno lavorativo, riesce a coltivare anche i suoi hobby: la pesca, la caccia (per la quale sta frequentando un corso) e il tiro con l'arco nell'associazione Aquila Nera, dove fa parte anche del direttivo.


"I miei amici mi supportano e mi danno una mano", conclude Christian con soddisfazione. "In tutta la zona sono l'unico giovane impegnato a tempo pieno in agricoltura". E alla domanda se dopo un anno sia pentito della sua scelta, la risposta è netta: "Assolutamente no! Vedo molte opportunità per il futuro della mia azienda, vista anche la collocazione strategica sulla collina di Trento".













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