Sala,'sulle regole per i mezzi pesanti Milano sia area test'
(ANSA) - MILANO, 23 GIU - Dopo l'ennesimo incidente mortale in cui ha perso la vita una donna in bici investita da un mezzo pesante "c'è grande dolore prima ancora che grande preoccupazione. Noi stiamo lavorando ad un modo per normare l'applicazione dei dispositivi che leggono l'angolo cieco. Non è semplice perché non c'è una norma italiana ed europea, ci sono alcune sperimentazioni a Londra". Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della cerimonia militare per il 249mo anniversario di fondazione della Guardia di Finanza. "Le problematiche sono quelle di fare una sperimentazione che non ha radicamento nel codice della strada e sapere con certezza che poi i dispositivi saranno disponibili sul mercato affinché lì si possa applicare - ha aggiunto - Stiamo chiedendo al ministero dei Trasporti di usare Milano come area test, anche perché questo è un problema di tutte le città. Anche se queste cose quando succedono a Milano hanno più visibilità". Sala ha spiegato di non avere ancora parlato col ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, perché "adesso stanno parlando gli uffici, io Salvini lo vedrò il 4 luglio all'inaugurazione della M4. Ci siamo sentiti via messaggio, sa che stiamo lavorando su questa proposta che è molto complessa". La delibera per rendere obbligatorio per i mezzi pesanti il dispositivo che elimina l'angolo cieco dello specchietto arriverà in giunta a luglio. "Spero all'inizio - ha proseguito Sala -. Bisognerà capire poi se il mercato renderà disponibile subito il dispositivo e in alternativa come si potrà fare, diremo che se c'è la conferma di averlo ordinato si potrà entrare in città". Su questo tema "c'è una complessità ma non tale da farci dire che lasciamo perdere perchè queste tragedie non possono che indurci ad agire". Per quanto riguarda le limitazioni orarie per i mezzi pesanti "stiamo studiando, ovviamente dobbiamo parlare anche con le associazioni di categoria perché nessuno vuole fermare l'economia ma bisogna un po' ragionare", ha concluso. (ANSA).