Una metropolitana tra Rovereto e Arco
Rispunta il progetto del collegamento su rotaia nell'ambito del programma Metroland
ROVERETO. La Mar risorge, ma sottoterra. La storica linea ferroviaria che congiungeva Rovereto alle cittadine turistiche della Busa sta tornando d’attualità per superare il problema del traffico e dell’intasamento della rivana. Nel megaprogetto provinciale di modifica radicale del trasporto pubblico trentino (l’ormai celebre Metroland), la tratta Rovereto-Arco è quella che i tecnici definiscono di più facile realizzazione.
Per l’operazione complessiva i tempi sono lunghi: si parla di vent’anni. Ma non è detto che uno stralcio si possa realizzare molto prima, nel giro di quattro o cinque anni. E se fosse, questo di Rovereto-Arco sarebbe il primo. L’idea di fondo prevede una dorsale con un numero limitato di fermate (troppe stazioni appesantirebbero la cadenza, facendo venire meno il progetto di mobilità rapida) e una serie di collegamenti da “ultimo miglio”, attorno ai quali poi girerebbe il trasporto pubblico su gomma localizzato e limitato ai singoli territori. La settimana scorsa il presidente Dellai ha dato incarico ai tecnici di avviare una prima valutazione di massima sulla fattibilità di un progetto di lungo respiro, capace però di rivoluzionare il modo di muoversi in Trentino: spostamenti lunghi ad alta velocità, spostamenti specifici anche con mezzi alternativi («sfruttiamo di più gli impianti a fune», ha detto) all’interno di realtà specifiche. Tempi di realizzazione lunghi ma - ha ribadito Dellai - tra le prime tratte che potrebbero partire c’è sicuramente quella Rovereto-Arco.
Presidente, vuol far risorgere la mitica Mar?
Il collegamento con la Busa è uno dei primi che si potrebbero realizzare, ma certo non con le caratteristiche del trenino.
Problemi tecnici?
Non tanto quelli, quanto piuttosto perchè non ci si passa proprio. Manca lo spazio fisico per le rotaie.
E quindi?
E’ ovvio, in galleria. Il percorso sarà sottoterra come una metropolitana.
Ma non ci sono difficoltà, soprattutto in quella zona dove le falde sono delicate? Il rinvaso del lago di Loppio potrebbe essere messo ancora a rischio.
Assolutamente no. Oggi la tecnica permette di fare qualsiasi cosa. Anzi, un ulteriore intervento potrebbe permetterci addirittura di captare e convogliare altre falde