Trentino, calano del 18 per centole assenze per malattia
I dati forniti dal ministro Brunetta confermano una provincia virtuosa, con qualche eccezione
TRENTO. Basta nominarlo, Brunetta, che subito i dipendenti pubblici scattano in piedi: guarigioni miracolose. E’ di ieri la notizia che le assenze per malattia tra i pubblici dipendenti sono tornate a calare, e di molto. La Provincia fa segnare un confortante -18,4 per cento.
Scherzi a parte, con le guarigioni di dicembre - ovviamente - il ministro Brunetta non c’entra nulla. Il sito del suo dicastero, però, ha il merito di farci sapere che nell’ultimo mese dell’anno passato i dipendenti delle pubbliche amministrazioni (almeno quelle che hanno accettato di comunicare i dati) si sono ammalati meno, molto meno rispetto allo stesso periodo del 2008. Effetto Brunetta? Chissà, quello che è certo è che le percentuali sono tornate a scendere (segnale di meno giorni di assenze) dopo un preoccupante picco nel mese di ottobre che aveva fatto gridare qualcuno ad un nuovo allarme assenteismo in Provincia e in alcuni comuni trentini.
(Presunto) allarme rientrato, insomma. Passato il picco influenzale (colpevole dell’aumento delle assenze) i dati sono rientrati nella norma, mostrando per il Trentino un quadro tendenzialmente virtuoso, salvo qualche preoccupante (e recidiva) eccezione. In Provincia le assenze sono calate del 18,4%. Picco negativo anche al Comune di Tione (-53,8%) e Cles (-41,2%). Forti e sani anche i dipendenti dei Comuni di Pinzolo (-32,8%) e Lavis (-32,1%). Le eccezioni negative rispetto a questo trend confortante sono rappresentate dal Comune di Trento (più 3,6% di assenze) e Mori (più 61%, anche se in calo rispetto al dato di novembre).
La Provincia - il maggior datore di lavoro pubblico in Trentino - presto dovrà fare i conti con norme più severe in fatto di fasce orarie di reperibilità e sanzioni contro chi fa il furbo in malattia. Tutto questo avverrà molto prima di quanto ci si aspetti, forse già a febbraio quando la giunta presenterà in Consiglio il disegno di legge che recepisce il decreto Brunetta. «Sulle fasce orarie - spiega il dirigente del personale della Provincia Silvio Fedrigotti - potremo avere qualche margine di manovra visto che non si tratta di un norma che costituisce un principio, per il resto - sanzioni disciplinari, produttività e trasparenza - siamo obbligati al recepimento». Questo significa che anche in Trentino si potranno conoscere gli stipendi dei dirigenti pubblici che finora erano stati tenuti ben coperti dall’amministrazione, benché una mozione approvata a novembre dal Consiglio avesse imposto alla Provincia la pubblicità degli stipendi. Con il recepimento del decreto Brunetta questo percorso di trasparenza dovrebbe subire un’accelerazione. Sulla questione dell’allargamento da 4 a 7 ore delle fasce di reperibilità ieri è intervenuto anche il presidente Dellai: «Non mi pare una questione fondamentale, siamo disposti ad un ampio confronto con i sindacati. Esamineremo la situazione senza pregiudizi. Attenzione però: nessuno può porre veti rispetto alla necessità di disincentivare comportamenti opportunistici che da noi, per fortuna, sono limitati