«Si continui, ma con pluralismo» 

Fugatti risponde al governatore : «Il caso Soros ha sollevato un problema di credibilità»



TRENTO. «Il caso Soros solleva un problema di credibilità del Festival. Serve un vero confronto sui temi». Il deputato della Lega Maurizio Fugatti attacca l’organizzazione del Festival dell’Economia chiedendo che vengano sentite anche le voci di economisti che non appartengano al mainstream, come Savona o Sapelli: «Il caso Soros al Festival della Economia, al di là degli aspetti politici già sottolineati dal ministro Matteo Salvini, pone un serio problema di credibilità della kermesse organizzata a Trento. Una credibilità che non riguarda solo la presenza senza contraddittorio di Soros, bensì la partecipazione fin dall’origine della manifestazione di studiosi e luminari con una visione del mondo, della economia e della politica, del tutto attinente alla cultura che ha dominato in Europa e in Italia fino a poco tempo fa. Tale cultura, del tutto casualmente, è quella ancora legata al mondo del centrosinistra italiano e trentino che in questi anni ha dominato in termini di presenze e di ospiti al Festival della Economia». Fugatti, però, ammette che il Festival è importante e va mantenuto, ma anche cambiato: «La Lega, come tutti ricordano, fin dall’inizio della manifestazione aveva espresso pesanti perplessità che arrivavano anche a mettere in discussione la continuità e lo svolgimento del Festival. Oggi, a distanza di anni, non abbiamo problemi ad ammettere che la kermesse deve continuare ad essere svolta, ma deve farlo dentro binari più oggettivi e democratici. Se Trento e il Trentino vogliono dare un contributo attraverso il Festival ai dibattiti economici e finanziari internazionali, ben venga. Ma devono farlo con obiettività attraverso veri momenti di dibattito con esponenti non a senso unico e non appartenenti ad una sola ‘visione’ del mondo come purtroppo finora è stato. In questo modo ci guadagnerà anche il Trentino in termini di credibilità . La autocelebrazione e la autoreferenzialità di certi dibattiti visti negli ultimi anni al Festival della Economia non ha portato bene al Festival stesso».













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