SANITA'

Pronto soccorso, paga il ticket solo uno su cinque 

Nel caso di prestazioni non urgenti è previsto un conto variabile tra 25 e 75 euro  Ma le esenzioni, dai minori di 14 anni agli invalidi gravi, sono tante. Nel 2017 incassati 1,9 milioni


Andrea Selva


Trento. «Cinquanta euro per la prestazione di un medico otorino al pronto soccorso del Santa Chiara, è tutto regolare?». La risposta è «sì» ma il fatto che a questa domanda pubblicata sul gruppo Facebook “genitori di Trento e dintorni” siano seguiti oltre cento commenti (alcuni perplessi, altri scandalizzati, molti in realtà informati) la dice lunga su quanti dubbi ci siano sul corretto utilizzo dei reparti di emergenza. A partire da un dato poco conosciuto: solo il 20 per cento dei codici bianchi e verdi in realtà paga il ticket, perché la lista delle esenzioni è lunga.

Chi deve pagare il ticket

Dal 2016, nel tentativo di limitare gli accessi impropri ai reparti di emergenza, la Provincia ha introdotto un ticket di 25 euro per i pazienti che vengono classificati codici bianchi (il livello minimo di gravità, che non richiederebbe cure urgenti) a cui vanno aggiunti 50 euro (pagati anche dai codici verdi) nel caso di visite specialistiche o accertamenti diagnostici. In totale questi ticket nel 2018 valevano 1,9 milioni di euro (ma di questi, 180 mila euro circa non sono stati mai pagati).

La lista delle esenzioni

L’elenco è lungo: dai minori di 14 anni ai malati cronici, dalle donne in gravidanza (esenti solo per alcune situazioni) alle persone vittime di violenza sessuale o domestica. Non pagano gli invalidi gravi, i malati cronici e i malati rari, ma nemmeno le vittime di infortuni sul lavoro, chi ha reddito basso, chi ha riportato fratture, lussazioni, che ha avuto punti (o colla) di sutura, chi ha avuto un corpo estraneo nell’occhio oppure è stato ricoverato o trattenuto in osservazione dopo la visita. Non pagano infine i pazienti che vengono inviati in pronto soccorso al pronto medico di base, ma in questo caso la visita deve avvenire entro 24 ore e nell’impegnativa va indicato il motivo per cui la prestazione è (davvero) urgente.













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