Nivolab, nuovo strumento per prevenire le valanghe
Iniziativa delle Guide alpine del Trentino: un mix tra i sistemi della Scuola svizzera , della Scuola canadese e dell’esperienza sul campo fatta in Trentino
TRENTO. Si chiama “Nivolab” il nuovo strumento di valutazione del rischio valanghe che sarà utilizzato dal prossimo inverno in Trentino, su iniziativa dell’Accademia della montagna e delle guide alpine. «Tecnicamente Nivolab è una sintesi che abbiamo operato mettendo a confronto il metodo “3x3” elaborato da Werner Munter e dalla Scuola svizzera, i risultati delle analisi di stabilità dei lastroni svolte dall’Università di Calgary e dalla Scuola canadese e le esperienze quotidiane delle Guide alpine del Trentino nella frequentazione della montagna invernale», ha detto uno degli autori del progetto, Martino Peterlongo.
Tutte le informazioni sono contenute in un depliant stampato su carta idrorepellente, che l’escursionista potrà portare con sè per formarsi una decisione e a comportarsi di conseguenza. Il metodo «3x3» di Munter prevede tre valutazioni (una da effettuarsi a casa, una sulla località in cui si dovrebbe svolgere l’escursione e una sul singolo pendio che si sta per affrontare) in merito alle condizioni meteo e del manto nevoso, sulle condizioni del terreno e sulle condizioni del gruppo. Il secondo strumento riguarda il riconoscimento dei modelli di instabilità in caso di neve nuova dopo periodi di bel tempo freddo, di lastroni e di neve bagnata da irraggiamento solare o da pioggia.
Da queste osservazioni è quindi possibile ricavarne indicazioni su quale decisione prendere ed eventualmente su come comportarsi quando si è in escursione. L’Arc (Avalanche Risk-Check), infine, prevede una serie di bonus da assegnare all’inclinazione del pendio, all’esposizione, alle tracce, alle distanze di alleggerimento, in modo da stabilire il livello di pericolo (debole, moderato, marcato, forte).