Mattarella: «Rostagno, un esempio»
Sabato il convegno a Trento. Dura Forza Italia: «Alimentò il clima di violenza»
TRENTO. In occasione del trentesimo anniversario della morte di Mauro Rostagno, interviene il Presidente Mattarella. «Rostagno è stato barbaramente ucciso dalla mafia mentre tornava nella sede della comunità terapeutica che aveva contribuito a fondare a Lenzi, nella provincia di Trapani. In quella esperienza riversava il suo impegno, le sue convinzioni, la sua passione civile. In questo giorno di ricordo, desidero partecipare al dolore dei suoi familiari, degli amici e di quanti hanno condiviso con lui un tratto della vita. È stato un tempo spesso difficile, in cui la strada verso la verità giudiziaria ha anche subito gravi deviazioni. La memoria di una vittima di mafia oltrepassa lo strazio per la vita umana vigliaccamente spezzata. Essa costituisce un monito per la società e per le istituzioni. L’agguato criminale contro Rostagno venne concepito per far zittire la sua voce libera nel denunciare le trame mafiose e i loschi affari. Il suo assassinio avvenne pochi giorni dopo quello del magistrato in pensione Alberto Giacomelli e poche ore dopo l’uccisione del giudice Antonino Saetta, nel pieno di una strategia terroristica attuata dai vertici dell’organizzazione criminale. Rostagno, in quella stagione, svolgeva con riconosciute qualità anche il lavoro di giornalista. Il suo impegno non fu estraneo all’origine della spietata reazione mafiosa, e oggi resta a noi come testimonianza e come esempio». L’anniversario dell’omicidio del giornalista sarà ricordato con un convegno sabato a Trento. Contraria Forza Italia: «Nell’attività svolta a Trento da parte del giornalista non è dato trovare grandi azioni e nemmeno un grande impegno a favore della città e dell’Università, a meno che l’essere stato tra i fondatori di Lotta Continua in città e l’avere contribuito ad alimentare un clima di violenza e forte scontro sociale, nel quale poi sono nate le Brigate Rosse, non sia un grande merito sociologico e politico», scrive il commissario Maurizio Perego. FI si oppone anche all’opera di Kounellis di 18 metri in memoria di Rostagno proposta dal Comitato: «Uno scempio che verrebbe a deturpare in modo definitivo il Parco delle Albere. Siamo pronti a una raccolta firme».