L’ospitalità alpina ai bergamaschi
Il gruppo montese ha offerto il pranzo agli ospiti di Caravaggio
TRENTO. L’Adunata degli alpini è stato un evento in città, ma anche nei sobborghi ci sono state centinaia di persone ospitate. Solo tra Cognola e Martignano, era quasi mille gli alpini ospitati. Anche Montevaccino ha avuto la sua storia di ospitalità da raccontare. È il piccolo gruppo di alpini del sobborgo che, memore dell’ospitalità ricevuta all’Adunata nazionale dell’Aquila nel 2015 che erano state accolte della pene nere abruzzesi con un gustoso “rancio alpino”, ha deciso di ricambiare con altri destinatari.
Il gruppo alpini di Caravaggio (Bergamo), che avevano prenotato la colonia di Pralungo di Meano, sono stati ricevuti con un pranzo offerto dai colleghi di Montevaccino. Racconta un resoconto che al socio e consigliere del gruppo di Montevaccino Emilio Pontalti è balzata alla mente l’esperienza carica di umanità che meritava riconoscenza. Il promotore dell’iniziativa ha avuto l’avvallo del capogruppo e dell’organismo per allestire l’accoglienza ed il pranzo richiesto, coinvolgendo alcuni soci, ma soprattutto una decina di mogli di alpini, nonché simpatizzanti e giovani volontari che si sono resi disponibili per l’occasione, decorando altresì con il tricolore le tavolate e la sala che ha ospitato il convivio.
Nella mattinata di giovedì 10 maggio, nella sala circoscrizionale del Centro Sociale si è svolto il pranzo, dopo i saluti dello “speaker” alpino Antonio Brunelli e dal capogruppo Giorgio Degasperi. C’è stato uno scambio di doni, seguito dal pranzo a base di polenta e tosella, chiuso da un invitante torta alla frutta.