Il Muse ringrazia Michele Lanzinger: il direttore in pensione dopo 32 anni
Il personale del museo saluta commosso
L’INTERVISTA Lanzinger: «Così è nato il Muse e questo è il futuro che lo attende»
I 10 ANNI Quattro milioni e 660mila visitatori
TRENTO. «Caro direttore Michele Lanzinger, dopo aver condiviso 16.830.720 minuti, cioè 280.512 ore, corrispondenti a 11.688 giorni, vale a dire 32 anni insieme… ti salutiamo con un grande GRAZIE!». E’ il saluto commosso, corredato da una foto di gruppo, che il Muse ha voluto dedicare ieri (1 marzo) al suo direttore che a 67 anni va in pensione.
Lanzinger non è stato solo un direttore per il Museo delle scienze di Trento. E’ stato l’uomo che ha immaginato il Muse che l’anno scorso ha compiuto i suoi primi 10 anni. Museo disegnato sì dall’archistar Renzo Piano – dentro la riqualificazione dell’area ex Michelin, accanto a palazzo delle Albere - ma con la guida del direttore-studioso con cui il Muse si è identificato.
«L’idea di espandere il museo che allora era in via Calepina ci venne dopo alcune grandi mostre temporanee che avevano annullato l’esposizione permanente», raccontò Lanzinger. «E poi c’era il desiderio di aprire un’attività sul fronte interattivo: dovevamo ammodernarci. Queste due cose collidevano con l’angusto spazio di via Calepina: dovevamo diventare più grandi. Quando hanno iniziato a divenire concrete le idee di sviluppo dell’area ex Michelin ci siamo proposti al Comune».
Il Muse è diventato in pochi anni uno dei musei più visitati d’Italia e il museo più rilevante a livello nazionale dal punto di vista naturalistico e scientifico.
Ora si prepara a voltare pagina con una nuova guida. Chi prenderà il posto di Michele Lanziger avrà sulle spalle un’eredità importante. «Confido nelle nuove generazioni», ha detto l’ormai ex direttore, «il salto generazionale è fondamentale». Come dire: guardate avanti.