Fannulloni: anche in Trentinoarriva la cura Brunetta
Disegno di legge della Provincia illustrato ai sindacati su malattie, assenze e produttività
TRENTO. Fasce di reperibilità in malattia più ampie, inasprimento delle sanzioni disciplinari, una diversa gestione delle risorse della produttività che sarebbero tolte alla contrattazione. La scure del decreto Brunetta si abbatte anche in Trentino, sotto forma di un disegno di legge che la giunta provinciale ha sottoposto ieri ai sindacati. Sul punto, però, ci sono margini per un accordo.
Partiamo dalle notizie positive per i dipendenti provinciali: sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) più la Fenalt hanno convenuto con il dirigente generale del personale Silvio Fedrigotti che in Trentino non esiste un problema di assenteismo. Certo, ci possono essere dei picchi più o meno alti in alcuni mesi, ma si tratta pur sempre di assenze fisiologiche.
Fatte queste premesse, Fedrigotti ha annunciato il contenuto del disegno di legge che la giunta ha intenzione di scrivere per recepire alcune delle norme nazionali del cosiddetto “decreto Brunetta”.
Fasce orarie. Si parte con l’ampliamento delle fasce di reperibilità in malattia che passerebbero dalle quattro attuali a sette.
Produttività. E’ il punto più delicato e sul quale pare più difficile la mediazione. Cosa cambia? Con il recepimento del decreto Brunetta verrebbe tolta alla contrattazione di secondo livello la distribuzione della quota di risorse destinata alla produttività. Cambierà che per distribuire questi soldi (pochi, a dire il vero) non ci saranno più incontri sindacali a livello di dipartimento ma sarà il dirigente a gestire i fondi in maniera autonoma.
Inasprimento delle sanzioni. Il disegno di legge prevede pene più severe per chi fa il furbo, soprattutto per gli assenteisti o chi non viene trovato a casa durante le visite fiscali, oltre ad una serie di altre situazioni.
La bozza di disegno di legge presentato ieri contiene altre novità, sulle quali i sindacati si sono riservati un approfondimento. Quello che più preoccupa - tuttavia - è la pesante incursione nel mondo della contrattazione sindacale operata con il decreto che toglie al confronto tra sindacati e amministrazione alcune importanti voci come la produttività. Per questo i sindacati hanno ritenuto opportuno avanzare una controproposta a Fedrigotti, chiedendo di stralciare dal disegno di legge tutti i riferimenti al decreto Brunetta e inserire una formula attraverso cui la giunta provinciale - in sede di definizione delle direttive per il rinnovo contrattuale - indichi all’Apran di discutere con i sindacati anche l’applicazione in provincia di Trento dei criteri generali del decreto Brunetta. Cgil, Cisl, Uil e Fenalt torneranno ad incontrare Fedrigotti lunedì prossimo. In questo lasso di tempo la dirigenza provinciale sonderà con il presidente Dellai la possibilità di accogliere la richiesta sindacale