IL CASO

"Famiglie arcobaleno negate: da Fontana omofobia istituzionale"

Parla Paolo Zanella, presidente dell'Arcigay del Trentino e coordinatore del Dolomiti Pride. Lorenzo Modenese, delle famiglie Arcobaleno del Triveneto: "Il ministro venga a conoscere la nostra realtà"



TRENTO. «Il ministro della famiglia nella sua prima uscita pubblica ha negato l'esistenza delle famiglie arcobaleno. Un atto di omofobia istituzionale. Parole che sono il contrario del Pride, che vuole essere un momento di visibilità, perché l'omofobia nella nostra società è evidentemente ancora forte». Ad affermarlo, in vista del Dolomiti Pride del 9 giugno a Trento, è stato Paolo Zanella, presidente dell'Arcigay del Trentino e coordinatore del Pride, a proposito delle parole del ministro Lorenzo Fontana.

«Siamo una minoranza nella minoranza - ha aggiunto Lorenzo Modenese, delle famiglie Arcobaleno del Triveneto - ed è triste che il ministro abbia dedicato parole a noi anziché ai problemi di tutte le famiglie. Probabilmente Fontana non conosce le nostre realtà. Lo invitiamo, così si renderà conto che le nostre sono famiglie come tutte le altre. Il corteo si aprirà con le famiglie coi bambini. Anche famiglie non Arcobaleno, che si stanno organizzando per partecipare coi loro figli».













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