Due furti in chiesa: a processo
L’indagato è lo stesso per il colpo a Cembra e di Mezzocorona
TRENTO. Prima la chiesa di Santa Maria di Cembra (dove ha colpito da solo ed è stato bloccato, durante la fuga, da due fedeli) e poi il santuario di Santa Maria Assunta alla Grotta di Mezzocorona (dove invece anche un complice). Due furti ai danni di chiese che ieri sono finiti a processo in due distinti procedimenti ma sono accomunati dal fatto che l’indagato è lo stesso. Si tratta di un trentino di 40 anni che è accusato di aver agito da solo a Cembra e con un conoscente a Mezzocorona. Dove hanno provocato un sacco di danni al santuario senza riuscire a rubare le offerte dei fedeli.
Il primo colpo è del luglio scorso. Siamo a Cembra dove la chiesa di Santa Maria è sempre aperta, durante il giorno, per consentire ai fedeli di poter avere sempre un momento di preghiera e di raccoglimento. Una porta aperta che è stata anche utilizzata dal ladro che ha anche rovinato una porta del 1700 per accedere alla canonica e che poi aveva rubato 150 euro. La sua azione aveva però attivato il sistema d’allarme e quando era scappato era stato fermato da due fedeli e quindi c’era stato l’intervento dei carabinieri.
Carabinieri che si sono occupati anche del furto patito dal santuario di Santa Maria Assunta alla Grotta di Mezzocorona nell’ottobre dell’anno scorso. In questo caso ad agire era - secondo l’accusa - il 40enne di Cembra assieme ad un «collega» di un anno più giovane. E in questo caso si era trattato di un tentato furto. Ma per entrare nel luogo sacro i due avevano danneggiato la struttura in più punti. Armati di una mazza, infatti avevano rovinato il muro perimetrale e anche la serratura della porta d’ingresso di ferro e le griglie che erano state messe a protezione delle finestre. Tutti tentativi finalizzati a cercare di entrare nel santuario che però ha «resistito» all’assalto. Le udienze di ieri sono state entrambe rinviate .