«Consiglieri, rinunciate ai rimborsi»

L'appello di Graziola: basta permessi retribuiti per partecipare alle sedute


Giancarlo Rudari


ROVERETO. «Consiglieri, rinunciate ai permessi retribuiti per partecipare ai consigli comunali». L'appello arriva dal segretario del Patt Marco Graziola che ha predisposto una proposta per la riduzione dei costi della politica da portare al direttivo del partito. Una proposta che prevede anche altri tagli e la riduzione delle cirscoscrizioni da 7 a 5. Il segretario autonomista, al pari del collega del Pd roveretano Fabiano Lorandi che ha inviato un documento sui costi della politica a tutti i capogruppo della maggioranza, va alla carica spulciando tra i conti del Comune. Quei conti che incidono sulle tasche di tutti i cittadini e riguardano l'apparato politico dell'amministrazione comunale. Sul quale, Graziola ne è profondamente convinto, si può e si deve incidere tagliando le spese.  Siamo alla solita demagogia, tagliare tutto per non tagliare niente? Eh no, non dico che la politica deve essere tutto gratis, ma i costi sono sopportabili se limitati all'uso e non all'abuso. Quindi dico sì ai gettoni di presenza per i consiglieri comunali, sono 100 euro lordi, per cinque-sei ore di impegno, ma nello stesso tempo le sedute del consiglio vanno razionalizzate. Tanti consiglieri usano il consiglio per il proprio teatrino personale con discussioni tanto interminabili quanto inutili. Si cambi il regolamento e il presidente del consiglio ponga maggiore attenzione quando ammette, ad esempio, question time o mozioni sulle Foibe piuttosto che sui palestinesi: questi argomenti lasciamoli al Parlamento.  Meno consigli, quindi risparmi sui gettoni... Certo, ma anche i tempi vanno calcolati: meglio iniziare alle 18 per evitare di finire dopo mezzanotte quando qualche consigliere potrebbe chiedere un altro giorno di permesso retribuito.  Permessi che incidono sulle casse comunali. Per me fin troppo. Per fortuna che la manovra del governo ha tolto sì il permesso retribuito il giorno del consiglio (verranno pagate solo le ore effettive di impegno in aula ndr), ma non se sfora la mezzanotte. E qui io dico no, anzi faccio un appello ai consiglieri che possono chiedere il rimborso del permesso: è un vostro diritto chiederlo, ma rinunciate. Un appello che faccio a tutti, ben sapendo che ci sono già consiglieri che pur avendone diritto non chiedono nulla, a quelli della maggioranza come dell'opposizione. Sicuramente il Patt non farà da paravento a questi consiglieri... Che dovrebbero avere una coscienza, come dire, volontaristica in questa situazione.  Detto del consiglio comunale, che proposte ha per le circoscrizoni? Vanno sicuramente ridotte da sette a cinque, ridisegnando i confini del Comune per suddividere il territorio in cinque circosrcrizioni da ottomila residenti l'una. E già qui si può risparmiare qualcosa. Sì al gettone di presenza di 50 euro lordi, ma non più di un consiglio circoscrizionale il mese. C'è qualche presidente che esagera nelle convocazioni per poi finire a parlare del sesso degli angeli. E a proposito di presidenti, va abolita l'indennità (mille euro lorde al mese ndr), ma si potrebbe prevedere un rimborso delle spese vive (dal telefono alle fotocopie) oltre alle 50 euro per riunione del consiglio circoscrizionale. Eppoi gli assessori non convochino i presidenti alle 11, ma dopo le 18 evitando così che si prendano permessi da rimborsare.  Insomma è tempo di sforbiciare... Sono consapevole che queste proposte sono una goccia nel mare, ma la politica deve dare il buon esempio se vuiole riacquistare credibilità.

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