Boom di negozianti non in regola

In 10 mesi la Finanza ha scoperto 625 scontrini fiscali non emessi


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Con la crisi economica, aumentano i furbi. Anche tra i negozianti. La Guardia di Finanza di Trento nei primi 10 mesi del 2011 ha contestato 625 mancate emissioni di scontrini fiscali. Sono stati ben 11 i negozi chiusi per reiterate irregolarità. Le Fiamme gialle hanno scoperto redditi non dichiarati per 230 milioni di euro. Gli evasori totali scoperti in Trentino sono stati 130.

Si parla tanto di evasione fiscale. C'è chi dice che sia una zavorra di 200 miliardi di euro all'anno sul futuro del nostro paese. La Guardia di Finanza di Trento, però, si sta dando da fare per sconfiggere il fenomeno, come spiega il comandante regionale, il generale Francesco Attardi: «I risultati della lotta all'evasione in Trentino nei primi 10 mesi dell'anno appaiono soddisfacenti. I reparti del Comando Provinciale hanno scoperto redditi non dichiarati per 230 milioni di euro e iva dovuta e non versata per circa 30 milioni di euro, hanno individuato 130 evasori totali e paratotali e 180 lavoratori in nero o irregolari, hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria 97 soggetti per reati di emissione o utilizzo di fatture false, omessa o infedele dichiarazione e dichiarazione fraudolenta, hanno contestato 625 mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali ed è stata proposta la chiusura di 11 esercizi per reiterate irregolarità. In linea generale, i risultati di quest'anno sopravanzano quelli dell'anno passato, benché il numero delle verifiche e dei controlli abbia registrato un progressivo ridimensionamento del 15 per cento».

Il generale spiega che i trentini collaborano attraverso il numero telefonico 117: «Il cittadino trentino è senz'altro consapevole del fatto che l'evasione fiscale costituisce una rilevante criticità per il nostro Paese, che frena la crescita e danneggia l'economia legale ed onesta. Sono cresciute le segnalazioni al 117. Le statistiche locali, infatti, evidenziano che, a fronte delle 408 chiamate dell'intero 2010, nei primi 10 mesi di quest'anno, le telefonate in Trentino sono già state 430. Nel 37% dei casi le telefonate sono state anonime ed il 45% delle stesse sono pervenute alla sala operativa del Comando Provinciale di Trento. Per la Provincia di Trento la percentuale delle chiamate anonime e' pari al 25%. Più del 50% delle segnalazioni hanno riguardato aspetti di rilievo fiscale, quali, ad esempio, mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali, lavoratori in nero, fatture con corrispettivo inferiore al reale, ma non sono mancate telefonate di denuncia di illeciti ambientali, relative al mercato dei capitali o alla contraffazione».

Il generale Attardi spiega che il cittadino collaborando non fa la spia, anzi contribuisce al risanamento: «Il 117 non deve essere interpretato come un mezzo di delazione ma come un canale di contatto diretto tra il cittadino e l'istituzione deputata a far rispettare l'ordine economico e finanziario. Pertanto ritengo che il mantenimento ed il consolidamento di questo canale di comunicazione diretta con il cittadino molto importante e di grande utilità. Ciò anche perché l'evasione fiscale distrugge di fatto le basi della convivenza sociale e dell'esistenza dello stesso Stato».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza