Mart, “rivoluzione” ai vertici ma di mostre non si sa nulla  

Gli annunci di Sgarbi dopo il Cda. Di Chagall non si sa più nulla mentre Caravaggio è confermato ma senza date  Con la partenza del direttore Maraniello spunta il triumvirato: Ferretti amministrativo, de Pilati e Avanzi capo curatrici


GIANCARLO RUDARI


Rovereto. La grande attesa per le due mostre importanti che dovrebbero caratterizzare la stagione del Mart è andata delusa: se di Chagall (arriva in estate?) il presidente Vittorio Sgarbi ieri non ha parlato, del Caravaggio invece è arrivata la conferma ma senza indicare date. E per chi dovrebbe promuoverle non è una questione di poco conto. Ma non solo: ieri Sgarbi nel presentare le due mostre (“I diari. Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi” e “Italo Zannier, fotografo innocente”) ha anche annunciato il futuro organigramma del Mart in concomitanza con la partenza (per fine mandato) del direttore Gianfranco Maraniello.

Ecco il triumvirato

E sarà, come avevamo scritto nei giorni scorsi, una sorta di triumvirato a gestire la struttura con diego ferretti, attuale dirigente amministrativo destinato ad assumere le funzioni ora svolte da maraniello (un “amministrativo” e non un “creativo” proprio come vuole sgarbi) mentre margherita de pilati (responsabile della galleria civica di trento) e beatrice avanzi diventano capo curatrici. «così tutto funziona come prima» ha puntualizzato il presidente che non pensa assolutamente ad un concorso perché «viste le professionalità che abbiamo non mi sembra giusto che arrivi un pischello per governare un gruppo che sta qui ed ha dimostrato di saper lavorare bene». ma questa rivoluzione nella struttura del museo dovrà probabilmente passare al vaglio della provincia ma al momento non sembra aver incontrato gli entusiasmi degli altri due componenti del cda, ovvero del vicepresidente silvio cattani e della consigliera dalia macii quantomeno perplessi (bastava guardare i loro volti non proprio sereni durante la conferenza stampa) sull’idea organizzativa di sgarbi tanto che proporre degli approfondimenti. ma sgarbi (che ha ribadito, non senza qualche punzecchiatura, che con maraniello non ci sono polemiche ed i rapporti sono armoniosissimi) è andato oltre quando ha letto la lettera di dimissioni del comitato scientifico, dimissioni (come aveva scritto il Trentino Martedì) legate alla partenza di maraniello e senza alcuna polemica con sgarbi o il cda. «con gabriella belli i rapporti sono affettuosissimi, e stiamo valutando se è possibile respingere le dimissioni perché il comitato evidentemente vuole morire con chi l’ha ispirato. io voglio allargare quello che chiamerò comitato di studio - precisa il presidente - e non più comitato scientifico portandolo da tre a cinque componenti aggiungendo arturo carlo quintavalle (storico e critico di fama internazionale ndr) e michelangelo lupo (architetto, storico dell’arte e curatore mostre di trento ndr) . e se i tre dimissionari (oltre a belli, francesco casetti e carlo sisi) non ritorneranno sui loro passi ecco che ho proposto franco marzatico (sovrintendente di trento), daniela ferretti (già direttrice del museo fortuny di venezia) e maraniello stesso».

Maraniello per sempre

Che esce, come ha aggiunto qualcuno, dalla porta del mart per rientrare dalla finestra. «con maraniello abbiamo avuto un rapporto straordinario, ma lui adesso va verso orizzonti sconosciuti e non si capisce dove... maraniello è senza futuro e non può fare il secondo morto alla fabbrica del duomo di milano...» ha sorriso sgarbi. quanto alle grandi mostre, agli eventi di richiamo tanto attesi con la presidenza sgarbi, al di là di isodora duncan (portata da sgarbi dopo aver detto no all’ars nipponica di maraniello) l’orizzonte non sembra ben definito al di là degli annunci e delle buone intenzioni. che fine ha fatto l’annunciata mostra su chagall? ieri il silenzio in conferenza stampa: se ne è parlato nel corso del cda ma senza definire data e modalità. d’altro canto la mostra non figura nel piano delle attività proposte per il 2020 e definito il 5 dicembre scorso. a differenza di caravaggio in dialogo con burri e pasolini non è stata ancora approvata ed è in fase di valutazione. arriverà all’inizio dell’estate, come detto da sgarbi qualche mese fa? e a proposito di caravaggio quando vedremo una sua opera al mart? a fine agosto-inizio settembre, pare. pare, appunto. perché anche questa mostra, pur essendo nel piano delle attività dell’autunno, non ha una data precisa... e così che mart si v uole promuovere?















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