A 23 anni tra frutteti e innovazione: il percorso di Mattia Dalpiaz nell'agricoltura trentina
Dall'esempio del nonno alla propria azienda: coltiva 3,5 ettari tra mele e mirtilli e punta all'espansione grazie al premio d'insediamento. E dice: “La mia grande passione mi fa superare anche i momenti difficili con facilità”
DENNO. Ancora una volta, per raccogliere la testimonianza della nostra storia settimanale, ci siamo recati in Bassa Valle di Non, una zona dove sta crescendo un vivaio di giovani imprenditori agricoli particolarmente promettenti. Lo facciamo avendo ancora negli orecchi l'eco delle parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, visitando lo stand di Coldiretti all'evento nazionale di Roma "Agricoltura è", ha espresso grande apprezzamento per la rappresentanza di questi giovani, dalle cui storie ha potuto ascoltare iniziative innovative intraprese nelle proprie aziende.
Protagonista del nostro racconto è Mattia Dalpiaz, imprenditore agricolo di appena 23 anni, con idee, competenze e una passione smisurata per l'agricoltura. Non è un caso: pur avendo genitori impegnati in altre professioni, l'amore per la terra gli è stato trasmesso dal nonno Armando e dallo zio Silvano. Il nonno, oggi ultraottantenne, è stato uno dei leader dell'agricoltura formatisi negli anni '60 alla scuola dei Clubs 3P, quando a Denno esisteva un gruppo vivace ed attivo con un valido tecnico assistente che compensava la carenza di supporto fornito dalla Regione e dall'Istituto Agrario di San Michele.
Mattia ha frequentato la scuola professionale ENAIP di Villazzano per quattro anni, diplomandosi come autoriparatore – un'altra sua passione – acquisendo così competenze importanti anche per chi svolge l'attività di imprenditore agricolo. Successivamente, ha sentito l'esigenza di frequentare il corso per il conseguimento del brevetto professionale agricolo delle 600 ore organizzato da Paolo Dallavalle di FEM, un percorso appena concluso per il quale riceverà il diploma a maggio, "molto interessante anche per i risvolti burocratici che ogni imprenditore agricolo deve conoscere," afferma il giovane.
Una volta ottenuto il brevetto, potrà richiedere la liquidazione del premio d'insediamento di 40 mila euro (30 mila di acconto e 10 mila di saldo), per il quale ha già presentato domanda. Sapendo che la sua richiesta è stata accolta, Mattia è in attesa dei fondi per realizzare i suoi obiettivi: l'acquisto di un terreno e l'ampliamento della superficie destinata all'impianto di mirtillo.
"Questo è molto importante," precisa Dalpiaz, "perché dei 3,5 ettari della mia azienda, la maggior parte sono in affitto." Tre ettari sono coltivati a frutteto con varietà Golden Delicious, Fuji, Renetta Canada e Red Delicious. I restanti 5000 metri quadrati sono dedicati alla coltivazione di mirtilli fuori suolo, in capienti vasi, con nuove varietà dalla pezzatura molto grossa che facilita la raccolta. Quest'ultima inizia dai primi di luglio, con varietà che maturano in forma scalare per agevolare il lavoro. Le 2000 piante, al terzo anno di vita, "quest'anno dovrebbero dare un raccolto quasi completo," anticipa Mattia. La resa media prevista è di 5-6 kg per pianta, e il prodotto viene conferito al Coba di Denno, parte dell'Op Melinda, impegnata a valorizzare anche i piccoli frutti. I prezzi finora ottenuti sono soddisfacenti sia per le mele che per i mirtilli.
Subito dopo gli studi, vista la passione per la campagna, Mattia ha iniziato a lavorare come collaboratore dello zio Silvano, ma da due anni ha avviato la propria azienda con partita IVA. Questo non gli impedisce di lavorare ancora a fianco dello zio: "ognuno ha la sua azienda, ma le coltiviamo insieme".
Tra i progetti futuri, il primo è l'acquisto di nuovi terreni agricoli per ridurre la parte coltivata in affitto, ma anche l'ampliamento della superficie dedicata ai mirtilli, "visto che hanno trovato il loro habitat ideale e che il prezzo ottenuto da Melinda è soddisfacente".
Alla classica domanda se abbia ancora dei sogni nel cassetto, risponde: "A vent'anni i sogni sono molti, ma quello prioritario è certamente consolidare la mia azienda per renderla sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. La mia grande passione mi fa superare anche i momenti difficili con facilità, e non mi sono mai pentito della mia scelta professionale, che rifarei mille volte".
E i suoi rapporti con l'ambiente? "Premetto che avere un ambiente vivibile è innanzitutto fondamentale per noi che in questo ambiente viviamo, per questo nelle nostre scelte il tema ecologico è sempre al primo posto".
Riguardo a una possibile conversione al biologico, Mattia precisa: "Non sono contrario, ma al momento non ne vedo particolare interesse, neanche nella nostra cooperativa".
Il giovane è anche impegnato come volontario nel corpo dei Vigili del Fuoco di Denno ed è un grande sportivo, appassionato sia di scialpinismo che di discesa. E i suoi amici dell'ENAIP cosa pensano della sua scelta professionale? "Vista la mia passione fin da bambino, la davano per scontata". A Denno ci sono diversi altri giovani che hanno scelto la strada dell'imprenditoria agricola: "Tra di noi c'è una bella intesa e cerchiamo di aiutarci a vicenda" conclude.
(Nella foto Mattia Dalpiaz con il nonno Armando e lo zio Silvano )