Il Tribunale impone a Sicor il contratto nazionale
La sentenza la vigilia di Natale. Pienamente accolta la denuncia di comportamento antisindacale presentata da Fiom. In attesa di nuovi accordi, anche i patti aziendali non si toccano
Rovereto. Dopo sei mesi di mobilitazione non solo dei lavoratori Sicor ma di tutti i metalmeccanici del Trentino, ci si poteva aspettare che fosse la politica, o Confindustria, ad ottenere lo stesso risultato. Invece è dovuta arrivare la magistratura. Ieri è stata notificata la sentenza del giudice del lavoro roveretano Michele Cuccaro, che decidendo sulla denuncia di comportamento antisindacale presentata dalla Fiom Cgil ha accolto in pieno la linea sostenuta dai rappresentanti dei lavoratori. Con la sentenza, emanata il 24 dicembre, è stato ordinato alla Sicor sia di continuare ad applicare il Contratto Nazionale dei Metalmeccanici Industria, del quale si è riconosciuta la piena efficacia dell’ultrattività, sia anche di ripristinare l’applicazione dei contratti aziendali disdettati unilateralmente dall’azienda lo scorso luglio. Il comportamento dell’azienda è stato giudicato lesivo dell’immagine della Fiom-Cgil, tanto che il Tribunale ha ordinato di affiggere la sentenza dentro lo stabilimento, in luogo accessibile e visibile a tutti.
Entrando nel dettaglio, il giudice ha ritenuto “particolarmente sospetta e lesiva dell’immagine del sindacato ricorrente (… ) anche la modalità temporale prescelta da Sicor per comunicare il “recesso unilaterale dal ccnl Metalmeccanici Industria” immediatamente dopo avere appreso l’esito delle elezioni dei rappresentanti della RSU che aveva visto FIOM prevalere sulle altre OO.SS. con l’ottenimento della maggioranza dei seggi”.
La notizia della sentenza è stata ovviamente appresa con grande soddisfazione dalla Fiom. La segretaria generale Manuela Terragnolo sottolinea anzitutto che la sentenza riporta la data del 24 dicembre, “un bel regalo di Natale per i lavoratori di Sicor”. “Abbiamo vinto una battaglia importante – prosegue Terragnolo – che confidiamo riconduca la Sicor sulla strada di corrette relazioni sindacali, improntate al dialogo, come siamo abituati da sempre in questo territorio. Avevamo chiesto in più occasioni all’azienda di sospendere le disdette e di sederci assieme attorno ad un tavolo per affrontare i problemi, una richiesta mai accolta nonostante le mobilitazioni dei lavoratori e gli appelli della politica e della società civile, un vero e proprio muro che ci ha alla fine costretto ad adire le vie legali. Questa sentenza ha l’effetto di imporre alla Sicor di accogliere quella nostra richiesta. Ora auspichiamo che si possa finalmente riaprire il dialogo. Avevamo dichiarato che siamo pronti a fare la nostra parte alla Sicor per ricostruire un clima sereno, con l’obiettivo di far crescere l’azienda: quella disponibilità c’è ancora tutta”.
Soddisfazione anche da parte del Segretario Generale della Cgil, Andrea Grosselli.