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ROVERETO. L’ultimo episodio legato con tutta probabilità al gruppo anarchico roveretano risale a pochi giorni fa: la notte tra il 24 e il 25 luglio, in piazza Rosmini. Poco dopo le 4 del mattino un...



ROVERETO. L’ultimo episodio legato con tutta probabilità al gruppo anarchico roveretano risale a pochi giorni fa: la notte tra il 24 e il 25 luglio, in piazza Rosmini. Poco dopo le 4 del mattino un forte boato ha svegliato i residenti del centro storico. A provocarlo, un ordigno - forse una bomba-carta, ma sui reperti stanno ancora lavorando gli uomini della scientifica del Ris di Parma - che ha mandato in pezzi lo sportello bancomat del gruppo Unicredit. Distrutta l’apparecchiatura per i prelievi di danaro e annerito dalla filiggine il locale dove è custodita. Ad una decina di metri dal luogo dell’attentato su una vetrata degli uffici Unicredit è comparsa la scritta “Afrin libera”, pressoché uguale a quella apparsa in giugno sulle vetrate della Deutsche Bank di via Fontana, danneggiate con un punteruolo metallico. L’istituto bancario tedesco è ritenuto dai gruppi antagonisti finanziatore del genocidio che il presidente turco Erdogan sta portando avanti contro la gente di Afrin.













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