Affidata ai Trinco la nuova rotatoria di via Benacense
Rovereto. Non è certo il primo caso di una area verde comunale “sponsorizzata”, ma nel caso dell’Officina Trinco, che da qualche mese si prende cura della nuova rotatoria all’incrocio tra via...
Rovereto. Non è certo il primo caso di una area verde comunale “sponsorizzata”, ma nel caso dell’Officina Trinco, che da qualche mese si prende cura della nuova rotatoria all’incrocio tra via Benacense e via Circonvallazione, è forse la prima volta che dalla sponsorizzazione in senso puro del termine ci si sposta fortemente verso il mecenatismo da parte di singoli cittadini. E questo merita un po’ più di attenzione.
Finora rotatorie, passeggiate e aiuole sono state sempre prese in carica di grandi aziende, che siano vere e proprie industrie o grandi soggetti della commercializzazione, o da ditte che si occupano specificamente di cura del verde. Per loro parlare di sponsorizzazione ha un senso diverso. Alessandro e Alberto Trinco operano in un settore in cui un logo appena visibile in una aiuola può avere un apporto giocoforza molto modesto. E per far realizzare prima e curare poi l’allestimento a verde della rotatoria, si sono appoggiati ad una cooperativa sociale, “Il Gabbiano”, sommando anche un ulteriore significato di solidarietà all’iniziativa.
Anche per questo, ed è una novità, ieri c’è stata una vera e propria inaugurazione ufficiale della rotatoria sponsorizzata, con tanto di assessore al commercio, Ivo Chiesa, presente. Che ha salutato nel suo discorso proprio l’evoluzione dell’idea stessa di affidamento ai privati di beni pubblici nell’ottica molto moderna di “beni comuni” di cui chi può, si prende carico. Associazioni, singoli cittadini, che si prendono cura di quel patrimonio - che sia il verde di una aiuola o un capitello, o un tratto di marciapiede: cambia pochissimo nello spirito - che fa la differenza nella percezione di una città curata ed accogliende, ma di cui il Comune fatica a garantire una manutenzione ordinaria ottimale. Quello di chi si fa carico, direttamente col proprio lavoro manuale o sostenendo economicamente lo sforzo, di pezzettini di città compie un gesto, ha detto l’assessore Chiesa, che rappresenta la volontà, la passione, i sacrifici e l’affetto nei confronti della propria città”. Segni di appartenenza e di attaccamento alla propria città, anche fisica, che non si possono che salutare come incoraggianti e confortanti al tempo stesso, al di là del valore semplicemente materiale del risparmio che permettono al Comune.