Giovani agricoltori

Ilaria Pezzini, a Amblar la stalla con il robot che munge le mucche

L’allevatrice dell’alta val di Non ha 58 vacche da latte: la scelta dell’automazione con razioni di mangime personalizzate per ogni animale 



AMBLAR. E’ stata una sorpresa anche per chi si occupa di agricoltura e di zootecnia da una vita scoprire in Alta Valle di Non, e precisamente ad Amblar, una donna fra quelle partecipanti al concorso delle donne in zootecnia organizzato dalle Acli e dalla Diocesi di Trento. Si tratta di una donna di 39 anni, Ilaria Pezzini, che assieme al marito Michele, 7 anni orsono ha deciso di realizzare un allevamento

nel quale i bovini avessero un’ottima qualità di vita per ottenere un latte di alta qualità, ma anche di alta produzione. Ma attenzione, una stalla nella quale la robotizzazione e l’automazione nell’alimentazione programma capo per capo in base alla produzione di latte giornaliera per ciascuna delle 58 vacche da latte

in lattazione. Si è curato molto il benessere delle vacche con il risultato dell’alta qualità. Sicuramente un’azienda avveniristica, dove di spende più tempo al computer e nella programmazione delle razioni alimentari personali per ogni capo e dei due robot presenti in azienda. Uno serve per la mungitura e l’altro

per la pulizia del pavimento.

Parliamo di Ilaria Pezzini, mamma di due figli un maschio e una femmina di 11 e 7 anni, che già hanno la passione per l’allevamento. Basti pensare che il figlio Luca lo scorso anno, quando aveva appena 10 anni, ha vinto il concorso organizzato da Junior Club, il movimento giovanile della Federazione Allevatori del Trentino, ottenendo il massimo di punteggio fra le diverse gare previste nel concorso.

Ma perché la scelta di una vita da allevatrice prima di cavalli, con maneggio e poi di allevatrice di bovine da latte di alta qualità? “Per passione”, è la risposta netta di Ilaria e questo nonostante abbia frequentato come scuola superiore il CFP-UPT di Cles.

L’organizzazione aziendale

L’azienda collocata a 1000 metri di quota con tutti i limiti che l’altitudine comporta, ha una superficie di 35 ettari di prati dai quali produce tutto il fieno necessario per l’alimentazione della mandria, alimentazione che viene integrata con l’erba medica acquistata e con del mais soffiato che poi viene messo nel carro miscelatore e distribuito come pastone. La mandria è composta da 58 capi in lattazione e una quarantina da rimonta. Molto buona la produzione del latte ma anche i titoli: la produzione media capo si attesta fra i 110 e i 115 quintali a lattazione, maggiore ovviamente per le vacche di razza Frisona e minore per quelle Bruno Alpine. Ma anche le caratteristiche del latte dal punto di vista qualitativo sono molto buone: il grasso è sul 3,80%, le proteine al 3,55% e le cellule somatiche sulle 200 mila.

Ma come mai una produzione di latte così buona senza forzare con l’alimentazione? Sicuramente grazie al robot di mungitura che è stato programmato per tre munte al giorno. In questo modo, ci dice Ilaria, la vacca è spinta a fare più latte. Inoltre

con il robot si è eliminata la sala mungitura in quanto tutte le pratiche legate alla mungitura vengono svolte dal robot.

In stalla ci sono ancora, in un capannone, al lato di quello delle bovine, anche 20-25 cavalli, una parte è di proprietà ed un’altra parte è a pensione, attività molto apprezzata in zona, vista la presenza di diversi cavalli.

Ilaria è in azienda dai 18 anni di età, ed è contitolare con il marito Michele dell’azienda, ed assieme hanno costituito la s.a. s. “Roen”, unica azienda zootecnica di Amblar.

Fra i progetti futuri c’è l’impianto fotovoltaico, per rendere quasi autonomo il fabbisogno dell’azienda sfruttando il tetto del maneggio che è molto grande. “Ora non facciamo più attività di maneggio perché manca il tempo per farlo”, precisa Ilaria. C’è anche un grosso sogno nel cassetto, “che almeno uno dei due figli prosegua nella gestione dell’azienda che ci è costata molti sacrifici, ma che ora è un gioiello”. Alla nostra domanda se qualche volta è pentita della scelta, risponde che, pentita no, “ma certo qualche momento di scoraggiamento c’è, in quanto si attraversano momenti molto duri che solo la passione ti fa superare”.

E i rapporti con l’ambiente? “Visto il nostro lavoro di pulitura dei 35 Ha di prati, possiamo dire che il nostro rapporto con l’ambiente è forte. In questa ottica siamo soci anche della coop di Romeno, per la produzione di biogas utilizzando anche le nostre deiezioni zootecniche. Il latte viene conferito al caseificio di Romeno, e siamo abbastanza soddisfatti delle liquidazioni, siamo nell’ordine dei 0.70 euro a kg. di latte”.

Tra lavoro e bambini, Ilaria oggi non ha tempo di impegnarsi nel sociale, ma in passato è stata consigliera comunale del suo comune. Ora è socia sia della Federazione Allevatori che di Coldiretti. Tra gli hobby le è rimasto solo qualche giro a cavallo, la sua grande passione, che condivide con i figli.













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