«Punta Lido, discussione saltata per richiesta delle minoranze»
RIVA. Silvia Betta (ex Pd, prossima ad entrare nel gruppo Patt) chiede conto del destino della gelateria di Punta Lido (a suo dire da non considerare una pertinenza del Lido Palace) e della...
RIVA. Silvia Betta (ex Pd, prossima ad entrare nel gruppo Patt) chiede conto del destino della gelateria di Punta Lido (a suo dire da non considerare una pertinenza del Lido Palace) e della programmazione dell’atteso Consiglio comunale dedicato. Luca Grazioli (Lega) cavalca la questione e offre il proprio appoggio per portare il tema nel civico consesso, ma il presidente del Consiglio comunale Mauro Pederzolli (Patt) interviene per sottolineare che la trattazione dell’argomento è saltata per un’eccezione sollevata dalla minoranza. «A fine novembre 2017 – l’argomentazione di Betta – è stato fatto un Consiglio aperto alla cittadinanza per affrontare il tema della ristrutturazione e futura gestione della gelateria. Oggetto di interesse anche il possibile affido diretto della gestione della gelateria all’hotel Lido Palace in funzione di una sussistenza di una “pertinenza di fatto”. Il sindaco aveva mostrato foto che illustravano l’antica destinazione balneare della struttura sul lago, collegata all’hotel. Però negli anni successivi la destinazione d’uso della Punta Lido è stata ben diversa e non può dirsi assolutamente pacifica l’esistenza di tale presunta pertinenza. Proprio per il grande clamore suscitato dal tema, l’allora presidente della partecipata Lido di Riva si era reso disponibile ad ascoltare le indicazioni del Consiglio, anzi, aveva esplicitamente richiesto un indirizzo politico. Credo che l’amministrazione debba tenere in considerazione la volontà dei cittadini. Essendo state date direttive alla Lido di Riva di procedere alla vendita delle proprie quote del Lido Palace, che senso avrebbe concedere la gestione della gelateria all’hotel?». Betta in un’interpellanza ha chiesto conto delle scelte politiche e della programmazione del Consiglio ad hoc. Grazioli ne ha approfittato per parlare di amministrazione «allo sbando» e in silenzio sul tema della gelateria, tanto da suscitare l’intervento di una consigliera (per quanto critica) di maggioranza. Pederzolli però ricorda che la convocazione del Consiglio del 29 giugno non ha potuto vedere la realizzazione in quanto i consiglieri proponenti di una delle due mozioni all’ordine del giorno (gli esponenti di opposizione Andrea Matteotti e Flavio Prada) «hanno sollevato un vizio formale (legittimo) in quanto, per un disguido informatico, gli atti pubblicati non erano nella disponibilità dei consiglieri per i cinque giorni, come previsto dal regolamento, ma per soli quattro. Va considerato che i documenti erano noti ai consiglieri. Nel successivo periodo estivo è stato chiesto di non convocare lo specifico Consiglio, vista la possibilità di ferie; poi la recente campagna elettorale e ora escono considerazioni e obiezioni circa la tempistica». (m.cass.)