La nuova agricoltura ha il volto di Leonardo Chemelli: biologico, tradizione e futuro
A soli 25 anni guida un'azienda biologica a Calavino, unendo innovazione e rispetto per l'ambiente
CALAVINO - Non è facile trovare al giorno d'oggi dei giovani che vivono e sanno esprimere i valori profondi della famiglia, della professione agricola e della sensibilità per l'ambiente. È questo il caso di Leonardo Chemelli, 25 anni, di Calavino, protagonista della nostra storia questa settimana.
Diplomato perito agrario alla Fondazione Mach, dove ha conseguito anche l'abilitazione per l'iscrizione all'albo dei Periti Agrari, Leonardo ha dovuto affrontare precocemente le responsabilità della vita. Ad appena 22 anni è rimasto orfano del padre, proprio nel momento di massimo apprendimento sia sul piano professionale che organizzativo del ruolo dell'imprenditore agricolo.
Ma non si è perso d'animo. Grazie alla sua passione per la campagna, che coltiva fin da bambino, e al supporto prezioso di mamma Isabella e della zia, si è buttato con coraggio, passione e professionalità a rilanciare l'attività agricola dell'azienda viticola e di piccoli frutti della quale era diventato titolare già nel 2018.
Si tratta di un'azienda biologica certificata da oltre 12 anni, una scelta che Leonardo porta avanti con convinzione nonostante le difficoltà. In primavere molto piovose come quella del 2024, infatti, si registrano notevoli perdite di produzione. Lo scorso anno è mancato all'appello il 50% della produzione, già contenuta entro i 100 quintali d'uva per ettaro.
L'azienda, di dimensioni medio-grandi, è distribuita fra gli estimi di Calavino e Lasino, e l'uva viene conferita alla Cantina sociale Toblino. Dopo essere diventato titolare d'azienda, Chemelli ha ottenuto il premio d'insediamento, maggiorato di 10 mila euro in quanto azienda biologica. Con questi fondi ha realizzato diverse innovazioni e una bonifica agraria, trasformando un terreno incolto in un vigneto biologico.
Accanto alla viticoltura, cinque anni fa ha introdotto anche la coltivazione del ribes rosso, una coltura che gli sta dando ottime soddisfazioni, tanto da prevedere nei suoi programmi futuri l'ampliamento delle superfici dedicate. La produzione viene conferita al villaggio dei piccoli frutti della Sant'Orsola.
Da giovane attento alle tradizioni della valle, Leonardo è tra i produttori che hanno accolto l'appello del panificio Tecchioli di produrre grano locale per fare il pane in modo tradizionale. Ogni anno semina 5.000 metri quadrati di frumento, una delle coltivazioni storiche della valle. Essendo l'azienda biologica, la produzione è limitata: sul mezzo ettaro non supera i 5-6 quintali. Una scelta fatta non per guadagno, ma per contribuire a mantenere vive le tradizioni locali.
In sede di rinnovo degli impianti, Chemelli intende sviluppare la coltivazione della Nosiola, varietà di uva bianca tradizionale della valle, con la quale si produce anche il famoso Vino Santo. Punta inoltre a valorizzare altre antiche varietà viticole.
A 25 anni, Leonardo ha ancora sogni nel cassetto: "Il più importante per me è quello di creare una bella famiglia e di essere capace di trasferire ai miei figli quei valori ereditati dalla mia: laboriosità, serietà e impegno, con al centro la famiglia. Spero che almeno uno dei miei futuri figli si dedichi alla professione agricola con la stessa passione che ho io fin da bambino".
Alla domanda se si sia mai pentito della sua scelta professionale, Leonardo risponde con decisione: "Assolutamente no! Anzi, la rifarei esattamente come sette anni fa".
Il giovane imprenditore dimostra grande rispetto per l'ambiente: al posto dei concimi chimici usa il sovescio e il letame, creando non solo benefici per il terreno ma anche un piacevole colpo d'occhio grazie ai colori variopinti delle diverse essenze. L'uva biologica è valorizzata dalla Cantina sociale di Sarche, dove Leonardo è consigliere, mentre la Sant'Orsola non differenzia il prodotto biologico.
E gli hobby? "La mia professione mi piace talmente tanto che la considero già un hobby", sorride, "ma suono anche il basso in un complesso, la Rewind Band Trentino".
Gli amici lo sostengono nella sua scelta, alcuni dandogli consigli, altri una mano concreta. "Voglio sottolineare", precisa Leonardo, "che mi aiutano anche mia sorella, pur facendo un'altra professione, il suo fidanzato che è prodigo di consigli, e la mia fidanzata Nikole, che condivide i miei stessi valori pur svolgendo un altro lavoro".
Il giovane agricoltore di Calavino rappresenta un esempio virtuoso di come la tradizione agricola possa sposarsi con l'innovazione e la sostenibilità, dimostrando che, con passione e dedizione, è possibile costruire un futuro nella terra anche per le nuove generazioni.