Cisl, la soddisfazione per la firma del protocollo: “L’assestamento lo conferma”
“Nelle tasche dei lavoratori il doppio di quanto previsto a livello nazionale”, conferma Pallanch, segretario Cisl Fp
TRENTO. "L'approvazione della legge di assestamento di bilancio conferma la scelta corretta dei sindacati che hanno firmato il protocollo".
Così, in una nota, Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp. "La manovra porta nella tasche delle lavoratrici e dei lavoratori almeno il doppio di quanto previsto a livello nazionale per lo stesso periodo 2022/2024 è messo le basi per il 2025/2027 una decisione epocale".
Il sindacato di via Degasperi guarda alle prossime trattative. "Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa: l'addendum al protocollo ci permette di restare al tavolo per quel recupero di risorse che in questi anni, dal 2008 al 2015, ha visto il Trentino arretrare a causa del blocco, ingiustificato e scellerato nel settore pubblico, delle retribuzioni". La Cisl chiede poi ai Comuni di fare la propria parte e risponde assieme al responsabile Enti Locali Maurizio Speziali al presidente del Cal, Paride Gianmoena.
"Ci aspettiamo un cambio di passo sull'attrattività e anche un miglioramento nell'interpretare le norme contrattuali, spesso i regolamenti vengono applicati rigidamente e non con il giusto spirito, il che migliorerebbe nei nostri enti il benessere organizzativo . Ci vuole maggior flessibilità: lavoro agile, alleggerimento delle responsabilità e dei carichi di lavoro".
Abbiamo portato importanti risorse sul accordo di settore e ora il tempo di declinarle e di farle arrivare nelle tasche dei lavoratori. Si prospetta un periodo di cambiamento. "Molti lavoratori andranno in pensione ma è veramente grave che non si pensi all'attivazione del mentoring per consentire il passaggio di consegne alle nuove generazioni".
Un sistema pubblico che deve ritornare punto di riferimento per i servizi che svolge a favore dei cittadini. "Daremo battaglia sulle esternalizzazioni, un processo richiamato continuamente da una politica di piccolo cabotaggio che guarda solo al risparmio e ai nostalgici della spending review. Atteggiamenti che ci ha portato dai primi anni Duemila a queste brutte condizioni", concludono Pallanch e Speziali.