Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera


TRENTO. Oggi, venerdì 3 maggio alle 20.30, va in scena al teatro SanbàPolis di Trento "Rimaye", l'ultimo appuntamento con la Stagione Regionale Contemporanea, la programmazione realizzata in collaborazione tra il Centro Servizi Culturali Santa Chiara ed il Teatro Stabile di Bolzano.

Rimaye è uno spettacolo di AZIONIfuoriPOSTO, con ideazione e coreografia di Silvia Dezulian e Filippo Porro, e con la consulenza drammaturgica di Lorenza Guerrini, in coproduzione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara. Sul palco saliranno Silvia Dezulian, Lorenzo Morandini, Dorotea Porro, Filippo Porro, Gloria Trolla.

Il termine rimaye deriva dal latino rima, ossia “crepa”, ed è utilizzato in alpinismo per indicare il crepaccio terminale del ghiacciaio, spazio vuoto che separa il ghiaccio in movimento dalle pareti rocciose. A partire da una riflessione sullo scioglimento e il distacco dei ghiacciai, la compagnia trentina AZIONIfuoriPOSTO apre un’indagine su ciò che a breve è destinato a sparire e la sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali in quanto entrambi modificatori di paesaggio in perenne movimento e custodi di memorie, legati al Tempo e alla sua irreversibilità.

Attraverso una serie di escursioni e di ricerche sul campo nei pressi di alcuni ghiacciai delle Alpi, il progetto accosta il linguaggio performativo- coreografico della compagnia ad una ricerca scientifica e storica dei paesaggi montani in mutamento; riflette sulla forza dirompente e la fragilità disarmante sia dell’umano che dell’ambiente che lo circonda, mettendoli sullo stesso piano e ponendo l’attenzione sulla loro capacità di modellarsi e immagazzinare storie e vissuti destinati a sparire e a lasciare spazio a ciò che verrà.

È solo una questione di tempo. Il corpo è come un ghiacciaio: quella goccia d’acqua che si insinua tra le crepe di ghiaccio, le allarga e riesce a spostarle impercettibilmente a valle, si fa goccia di sudore che si insinua tra i corpi, li fa cedere poco alla volta fino ad esaurirli e imprimersi a terra.

L'evento è inserito anche all'interno della 72a edizione del Trento Film Festival, in programma a Trento fino al 5 maggio.

Info: biglietti disponibili in prevendita online o alle biglietterie dell’Auditorium Santa Chiara e del teatro Sociale.
Per maggiori info visitare il sito web dell’Auditorium o chiamare il n. verde 800013952. 













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