Il progetto “TanzaMia” del Muse per quattordici villaggi africani

TRENTO. Ci sarà un po’ di energia trentina in quattordici villaggi della Tanzania, nella valle del Kilombero, ai piedi dei famosi Monti Udzungwa, hotspot mondiale per la biodiversità Il “progetto...


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. Ci sarà un po’ di energia trentina in quattordici villaggi della Tanzania, nella valle del Kilombero, ai piedi dei famosi Monti Udzungwa, hotspot mondiale per la biodiversità Il “progetto TanzaMia”, lanciato da Muse, Dolomiti Energia e associazione Mazingira, porterà infatti grazie a fondi stanziati dal partner Dolomiti Energia, forni sicuri per la salute delle persone e a ridotto impatto ambientale nelle famiglie tanzaniane. L’ idea di diffondere sistemi di cottura sicuri ed ecologici, che sfruttino meno combustibili fossili, come il carbone ancora diffuso, e che evitino il taglio eccessivo delle preziose foreste, è all’origine della fondazione dell’associazione Mazingira, costituita da alcuni anni da ricercatori, biologi e naturalisti che ruotano intorno al Muse. Mazingira svolge in Tanzania un lavoro di ricerca scientifica, di sensibilizzazione e formazione ai temi della sostenibilità, nonché progetti di cooperazione internazionale. Nell’area da oltre dieci anni il Muse ha installato una stazione permanente di ricerca e monitoraggio ecologico, che sta fruttando molteplici conoscenze. TanzaMia è la nuova offerta per la fornitura di energia e gas per le famiglie trentine, lanciata ieri al Muse in presenza del presidente Marco Andreatta, di Silvia Ricci di Mazingira e di Antonia Caola del Muse. La tariffa speciale ha validità nazionale e permette agli aderenti di avere uno sconto in bolletta e di usufruire della fornitura di energia elettrica prodotta solo da fonti rinnovabili. Per ogni contratto attivato e per ogni anno di durata della fornitura, Dolomiti Energia donerà 10 euro destinati per fornire alle popolazioni della Tanzania di fornelli ad alta efficienza energetica. Silvia Ricci, che con Mazingira da anni lavora in Tanzania, ha ricordato “I forni ecologici permetteranno di migliorare le condizioni sanitarie delle abitazioni, ricordando che ogni anno oltre tre milioni di persone muoiono per i fumi dei forni casalinghi, al tempo stesso lascerà più tempo alle donne per dedicarsi allo studio e al miglioramento culturale, con riflessi sull’educazione di tutto il nucleo familiare. Si eviterà anche il disboscamento. “ Il lavoro svolto dai progetti del Muse e di Mazingira fin dall’inizio coinvolgono i residenti, ad esempio con uno staff di collaboratori interamente locale e con attività nelle scuole. I dati da cui parte il progetto sono questi: il 98% della popolazione rurale, in Tanzania, utilizza la legna da ardere come fonte primaria di energia. Questo sfruttamento porta alla deforestazione di circa 250,000 ettari ogni anno. Senza foreste l’area dei Monti Udzungwa si impoverirebbe di colpo, ponendo le popolazioni locali in situazioni di emergenza e vulnerabilità critiche.















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