Nuoto, Laura Letrari: "Punto tutto sulle Olimpiadi come Tania e Carolina"

L'altoatesina astro nascente del nuoto azzurro, sulle orme di Cagnotto e Kostner
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Davide Fodor


BOLZANO. A quattr'occhi con Laura. Considerando il palcoscenico nazionale ed internazionale non sarà forse rinomata come le "colleghe" Tania Cagnotto e Carolina Kostner, ma a 22 anni la stella del nuoto altoatesino Laura Letrari si candida sempre più a reginetta del proprio sport. Nel weekend la portacolori dell'Esercito gareggerà in Bosnia e andrà a caccia della qualificazione per il Mondiale di Shanghai, ma in una splendida giornata al Lido di Bolzano resta qualche minuto per conversare a ruota libera, iniziando proprio dalle più illustri icone di tuffi e pattinaggio su ghiaccio: «Stiamo parlando di due grandi campionesse - esordisce Laura -, ma devo ammettere che a loro non invidio nulla, se non chiaramente le numerose medaglie internazionali. Risultati che un giorno sono convinta di poter raggiungere a mia volta: anzi, diciamo che sarei già felicissima con un bronzo europeo a livello individuale, dopo quello in staffetta ottenuto lo scorso anno.»
Il suo più grande risultato in carriera?
«No, quello resta il quarto posto sui 50 dorso, sempre agli Europei. Tutti mi davano per "senza speranze" e invece sono riuscita a sfiorare il podio e a centrare il grande traguardo dei Mondiali. Ho raggiunto livelli di felicità davvero esagerati».
Oltre ad essere forte in vasca, viene considerata anche molto bella dagli addetti ai lavori. Un vantaggio per la sua visibilità?
«Credo di sì, anche se sinceramente sono altre le doti di cui vado fiera. Parlo del fatto di essere sempre spontanea e per quanto possibile solare, due qualità che credo gli altri notino parlando con me.»
Dunque nel suo futuro non ha in programma un calendario, come già avvenuto in passato ad altre atlete o atleti?
«Dipende. Un calendario senza veli lo escludo a priori, non fa assolutamente parte del mio modo di essere. Magari in futuro farò qualcosa di più soft, ma per il momento voglio concentrarmi unicamente sul nuoto.»
Il suo rapporto con Federica Pellegrini?
«Continua ad essere ottimo. Anzi devo ringraziarla per essermi stata di grande conforto negli ultimi mesi, quando avevo bisogno di sfogarmi per diversi motivi e lei è stata sempre pronta ad ascoltarmi ed a consigliarmi. Ma anche altri atleti della Nazionale sono stati importanti: con loro mi sono confrontata sui metodi utilizzati per rafforzare il potenziale mentale prima e durante le gare, un elemento che mi ha sempre aiutato a superare gli ostacoli della mia carriera.»
Come vanno invece le cose da quando sono stati vietati i famigerati costumoni di gomma?
«Per quanto mi riguarda decisamente meglio. Certo, fare i record adesso è molto più complesso, ma credo che solo in questo modo vengano riconosciuti gli sforzi di chi si allena al massimo.»
Il doping nel nuoto?
«Purtroppo ormai il doping c'è ovunque ed in passato brutte storie di questo tipo hanno caratterizzato anche il nostro mondo. In Italia comunque i controlli sono davvero frequenti e per fortuna finora nessuno è risultato positivo ai test.»
Il suo idolo nello sport?
«Da piccola avrei detto Sara Parise o Massimiliano Rosolino. Adesso però le cose sono cambiate: non ho un vero e proprio idolo, guardo solo a me stessa per tentare di migliorare sempre.»
Chiudiamo con il grande sogno della sua carriera...
«Sarà un po' scontato, ma dico la partecipazione alle Olimpiadi del prossimo anno. Giusto tuttavia andare per gradi e dunque pensare al meeting in Bosnia di questo fine settimana e poi al Settecolli in giugno.»













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