Broccardo si candida vice presidente Fci
trento. Dopo aver guidato per otto anni il comitato trentino della Federciclismo, ora presieduto dalla neoeletta Giovannina Collanega, Dario Broccardo punta alla vice presidenza della Fci nazionale,...
trento. Dopo aver guidato per otto anni il comitato trentino della Federciclismo, ora presieduto dalla neoeletta Giovannina Collanega, Dario Broccardo punta alla vice presidenza della Fci nazionale, in squadra assieme al candidato presidente Cordiano Dagnoni. Le elezioni si terranno il 21 febbraio, con tre candidature forti. Quelle dell’appena citato Dagnoni, imprenditore milanese nato nel 1964, presidente uscente del comitato più “forte” d’Italia, quello lombardo. Poi c’è quella dell’ex corridore Silvio Martinello, che gode di grande seguito sui social, e quella di Daniela Isetti, vice presidente uscente. Nel segno della continuità, la Isetti godrà dell’appoggio di Renato Di Rocco, che si appresta a passare il testimone dopo i tanti anni passati alla guida della Federciclismo.
«Ai Mondiali di Imola, quando ci siamo trovati con tutti i presidenti dei comitati regionali, ho ricevuto da più colleghi la richiesta di candidare alla presidenza – spiega Broccardo - Conosco bene l’impegno che richiede questa carica e non ho mai pensato di poterlo farlo. Quando mi è stata proposta la candidatura come vice presidente, ho atteso l’evolversi della situazione, in primis quella legata a Di Rocco, con cui ho anche un rapporto d’amicizia».
Nel momento in cui il presidente uscente non ha deciso di candidarsi (per la riconferma a Di Rocco sarebbero servite il 55% delle preferenze, contro il 50% +1 degli altri candidati), Broccardo ha sciolto le riserve. «Ho scelto Dagnoni perché voglio dare un contributo a chi pensa al cambiamento – aggiunge Broccardo – È stato un ottimo atleta e allenatore. Per dodici anni, poi, ha operato all’interno del comitato lombardo, prima come consigliere, poi come vice presidente e infine come presidente. Anche io ho lavorato in Federazione per 40 anni, principalmente come tecnico, ma non solo. Mi ritengo un tecnico prestato alla politica».
Quali saranno le priorità per il prossimo quadriennio? «Bisogna partire dalla periferia, una realtà che penso di conoscere – replica Broccardo – Quest’anno la pandemia di Covid non ha aiutato, ma la situazione è difficile e va affrontata. Siamo rimasti indietro e bisogna recuperare il rapporto con la base. Fare attività è diventato troppo oneroso, sia dal punto vista economico che organizzativo e burocratico. Va trovata una soluzione per continuare». L.F.
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