Sinner squalificato, il tennis si divide. Volandri: “Un’ingiustizia”
Il russo Medvedev commenta l’accordo tra l’altoatesino e la Wada: “Spero che tutti possano fare lo stesso in futuro”
ROMA. Un grande vuoto accompagnerà fino a maggio il circuito mondiale del tennis, in attesa del ritorno in campo di Jannik Sinner. La figura del numero 1 resterà nei pensieri degli altri protagonisti anche se non più dominante come sta avvenendo ora a Doha, alla vigilia del torneo Atp 500 che doveva riaccogliere l'italiano dopo il trionfo all'Open d'Australia e all'indomani dell'annuncio dell'accordo con la Wada per il caso Clostebol. L'esito della vicenda che si trascinava da quasi un anno evita a Sinner la pena e le attese di un arbitrato del Tas che sarebbe stato probabilmente peggiorativo, rispetto ai tre mesi di sospensione patteggiati, ma ha aperto le porte alle più varie interpretazioni, sul caso in sè ma più in generale sul sistema dell'antidoping e sul ruolo della Wada. E il tennis si divide tra pro sentenza (la Sabalenka 'terrorizzata' dalla facilita' di contaminazione involontaria), scettici (Medvedev sarcastico), contrari.
"Sulla squalifica c'è poco da dire: che lui ci sia o no, a Doha, lavoro per il meglio: l'obiettivo e' il numero 1", dice Carlos Alcaraz, suo principale concorrente a lungo termine per la vetta della classifica Atp. Ora ci sono tre mesi di tempo (mentre fino al 13 aprile Sinner non potra' lavorare col suo staff, allenarsi in centri registrati, andare in campo con sparring partner tesserati), per tentare la scalata a quel posto occupato da 36 settimane (37 da domani).
Se il presidente del Coni Giovanni Malagò, ritiene che Sinner abbia adottato "la scelta migliore, o la meno peggiore", il capitano di Coppa Davis, Filippo Volandri, ritiene "un'ingiustizia non vedere Jannik giocare per tre mesi, ma almeno è finito questo periodo complicato. Lui ha giocato per quasi un anno con un macigno addosso e ci ha fatto vedere quanto abbia le spalle larghe - dice Volandri -. Credo che la Wada dovesse dimostrare che esiste e l'ha fatto nel peggiore dei modi".
Anche il compagno di Davis Andrea Vavassori sostiene Sinner: "Tornerai più forte e incazzato di prima... - scrive l'azzurro sui social -. Mi sorprende è come sei riuscito a gestire tutta questa faccenda e il non aver mai risposto alle critiche di persone che hanno oltrepassato il limite. Sempre più rispetto per te. Forza Jan".
Sostegno al collega viene anche da Casper Ruud e Richard Gasquet. Ma è evidente che il sistema dei controlli e le procedure emerse anche per i casi di Iga Swiatek o, in precedenza, di Simona Halep, non lasciano tranquilli i giocatori, come afferma da Dubai la n.1 Wta, Aryna Sabalenka: "Se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno. In sostanza si diventa spaventati dal sistema. Non vedo come potrei fidarmi".
Dicono la loro Daniil Medvedev e Carlos Alcaraz, che con l'assenza di Sinner vedono aprirsi più spazi per emergere in un torno che vede al via anche Novak Djokovic e, per l'Italia, Matteo Berrettini che incontrerà al primo turno proprio il serbo, e Luca Nardi, promosso dalle qualificazioni. Il russo, interrogato sull'accordo di Sinner, auspica che "nelle prossime occasioni possa succedere lo stesso, spero che sia un precedente e che tutti possano fare lo stesso. Altrimenti rischia di diventare una situazione strana. Spero che tutti si possano difendere meglio - conclude non senza sarcasmo Medvedev -, del tipo se la Wada dice 'abbiamo scoperto la violazione, ti diamo due anni', tu rispondi 'no, no, voglio un mese'".
Non sarà in ogni caso facile scalzare a breve l'italiano, che dati alla mano e considerando i punti da scartare dovrebbe presentarsi agli Internazionali di Roma ancora sul trono mondiale. Il vantaggio di Sinner è sul numero 2 Alexander Zverev e su Alcaraz è in teoria colmabile solo in caso di autentici exploit da parte di entrambi. Il primo avrebbe bisogno di fare 2545 punti prima di Roma, mentre Alcaraz di 3720. Per riuscirci, lo spagnolo comincerà a provarci da Doha, dove è diventato testa di serie n.1 e avrà un cammino abbastanza praticabile verso la semifinale, dove potrebbe incontrare Djokovic. All'esordio, però, l'ex n.1 serbo dovrà eliminare Berrettini che invece ha l'occasione di prendersi la rivincita dalla finale di Wimbledon 2021, anche se l'ultimo incontro tra i due ci fu nei quarti dello Us Open dello stesso anno, quasi una vita fa.
(foto ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)