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«Trial anche sulle strade forestali, l'ennesimo affronto alla montagna»

La consigliera Coppola contro l’emendamento di Fugatti sostenuto anche da Failoni: «La maggioranza lo voterà: tutti assieme appassionatamente. Alla faccia del Trentino che respira!»



TRENTO. “Crea dolore e sconcerto l' ultimo emendamento alla manovra di Bilancio, firmato da Fugatti e sostenuto entusiasticamente dall' assessore Failoni, che consente il trial anche sulle strade forestali, modificando così la legge provinciale sulle Foreste e la relativa Protezione”.

Lo scrive in una nota Lucia Coppola, consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra. “Questo è l'ennesimo affronto alla montagna già violata in troppi modi negli ultimi anni. Ricordo i raduni di camion al Lago Santo, quelli delle jeep nel Vanoi, musica assordante in contesti per definizione dedicati al silenzio, alla meditazione, alla pace per umani e selvatici. In questo modo si apre alla circolazione fuori strada dei veicoli a motore. Evviva evviva! Se ne sentiva il bisogno. Così, di deroga in deroga, vanno scomparendo le tutele ambientali ma in compenso "si apre a opportunità di sviluppo sportivo internazionale", continuando ciò in cui il Trentino si sta tragicamente distinguendo: usare cime, piste, laghi e monti per sponsorizzare auto, moto, jeep e camion. Inquinamento acustico e dell' aria, affronto al suolo”.

"Lo sconcerto e il dispiacere, dicevo, sono davvero grandi, anche perché la certezza che questo emendamento passi è assoluta. La maggioranza lo voterà: tutti assieme appassionatamente. Alla faccia del Trentino che respira! Tubi di scappamento possibilmente. Ricordo che per legge le strade provinciali erano/sono dedicate alla gestione del bosco e che il disturbo alla naturalità dovrebbe essere massimamente limitato. Le uniche deroghe sono state fino a questo momento per coloro che svolgono attività di sorveglianza e gestione del bosco, agli aventi diritto di uso civico, alla raccolta della legna, all' accesso a edifici e ai terreni da parte dei proprietari. Deroghe comprensibili che non danneggiano la montagna”.

“Invece si continua a percorrere la strada dell' abuso della montagna, di un utilizzo improprio, distruttivo e insostenibile. Resta valido l'assioma per cui non tutto si può fare dappertutto. Le nostre montagne meritano rispetto e cura”.









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