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Lama e alpaca sempre più diffusi in Alto Adige: e l'Università di Bolzano ospita una conferenza dedicata

All'ateneo altoatesino esperti ed allevatori da tutto il mondo per discutere di ambiente, nutrizione e malattie di una specie dalla tradizione millenaria



BOLZANO. Animali come lama e alpaca sono sempre più popolari e presenti nei paesi dell’Alto Adige. Nei giorni scorsi studiosi e studiose da tutto il mondo si sono riuniti nel campus di Bolzano per un convegno internazionale in cui hanno illustrato le più recenti scoperte scientifiche su questi animali da allevamento tipici del Sudamerica: dalla genetica all’allevamento, dall’ereditarietà alla nutrizione e le malattie.

Alle nostre latitudini sono ancora considerati esotici, ma in Sudamerica hanno uno status simile a quello delle pecore o delle mucche in Europa. Stiamo parlando dei camelidi del Nuovo Mondo, una specie il cui allevamento di lama e alpaca è stato sfruttato sempre più spesso a scopo turistico o come hobby.

In Sudamerica hanno una tradizione millenaria come animali da soma, fornitori di carne e, nel caso degli alpaca, soprattutto di lana di alta qualità, una preziosa materia prima.

«Poiché questi animali non sono ruminanti ma cammelli, le conoscenze che possediamo sulle specie di bestiame domestico non possono essere applicate anche a loro», sottolinea Thomas Wittek, professore dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna e responsabile della Clinica Universitaria per i Ruminanti.

«Ciò è evidenziato anche dall’alimentazione», ha aggiunto Chris Cebra della Oregon State University, «I camelidi del Nuovo Mondo provengono da ambienti aridi, dove la disponibilità di foraggio è scarsa, non hanno bisogno di mangiare molto e non dovrebbero essere alimentati con mangimi concentrati».

Molti partecipanti provenivano anche dai Paesi di origine dei camelidi del Nuovo Mondo, come Walter Bravo dell’Universidad Nacional San Antonio Abad di Cusco in Perù. Ha partecipato alle presentazioni anche il climatologo Georg Kaser dell’Università di Innsbruck, che ha inserito il tema dell’allevamento di questi animali nel contesto della sostenibilità e del cambiamento climatico.

«Dopo aver riunito a Bolzano tanti esperti ed esperte del settore, alcuni dei quali online, volevamo che anche gli allevatori locali e dei Paesi circostanti potessero beneficiare delle loro conoscenze» spiega il prof. Matthias Gauly della Facoltà di Scienze e Tecnologie, organizzatore della conferenza. Nel convegno sono state presentate anche  le ultime scoperte in materia di fisiologia, riproduzione, malattie e allevamento.

È rientrata nel programma della conferenza anche una visita a uno dei pionieri dell’allevamento di lama e alpaca, il maso Kaserhof sull’altipiano del Renon.













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