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L’Università di Trento chiude il suo primo bilancio in negativo: mancano 4 milioni. Boom dei costi per il personale

Incide l'aumento dei costi della gestione corrente



TRENTO. Il cda dell'Università di Trento ha approvato il bilancio unico che, per la prima volta, si chiude con un saldo negativo di 4 milioni. Si tratta - precisa una nota - di uno scenario previsto, alla luce dello squilibrio tra proventi e costi operativi iniziato nel 2019. La cifra che avrebbe potuto essere ben più alta se non fossero intervenuti correttivi molto significativi all'andamento generale, per contrastare l'effetto incrociato dell'aumento dei costi della gestione corrente (in particolare il personale dipendente) non accompagnati da altrettanti incrementi dei contributi al funzionamento dell'ateneo.

Il bilancio riflettere la crescita che ha interessato l'ateneo negli ultimi anni grazie anche al riconoscimento nazionale nel bando dipartimenti di eccellenza e ai progetti del Pnrr. Le attività a cui è seguita l'assegnazione di risorse nazionali sono entrate nel vivo durante il 2022 con l'arrivo di nuovo personale docente e ricercatore, oltre a numerose posizioni di dottorato. L'Ateneo ha registrato per questo un aumento dei trasferimenti di fondi ministeriali, mentre allo stesso modo non sono cresciute le risorse della Provincia di Trento a sostegno di quanto serve per il nuovo personale (a cominciare dall'edilizia).

Nel dettaglio, proventi e costi operativi sono aumentati rispettivamente del 3,4% (+6,9 milioni) e del 7,7% (+14,8 milioni) rispetto all'esercizio precedente. Calano i proventi finanziari (-1,8 milioni), mentre risultano in aumento le imposte sul reddito d'esercizio (+0,5 milioni). I proventi operativi ammontano a 209 milioni, mentre i costi si attestano a 208 milioni di euro, per il 56,1% (116,8 milioni) per il personale.

I costi della gestione corrente (70,4 milioni), evidenziano un significativo incremento rispetto al 2021 (+16,3%), dovuto agli aumenti nei costi per il sostegno agli studenti (+4 milioni), spese di trasferta (+2,5 milioni), gestione degli immobili e delle utenze collegate, (+1,7 milioni) e altri costi legati a servizi a supporto dell'attività di ricerca (+0,9 milioni). (ANSA). KAP













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